“Ehi, cinque minuti e sono pronta”. Probabile che Matilda De Angelis sia entrata con forza nell’immaginario del pubblico italiano nel 2018 dopo aver recitato nel videoclip Felicità Puttana dei Thegiornalisti. 38milioni e rotti di visualizzazioni in nemmeno tre anni. Matilda, all’epoca 23enne, fa la pipì sul water, ascolta musicassette, canta davanti allo specchio con uno spazzolino come microfono. Insomma, si diverte con notevole classe a fare la diva con il divo per eccellenza del mondo della musica italiana recente, Tommaso Paradiso. Già perché la De Angelis, conduttrice per una sera del Festival di Sanremo 2021 assieme ad Amadeus, bolognesissima di nascita, di crescita e svezzamento artistico/professionale, prima di diventare attrice suonava e cantava in una band chiamata Rumba de Bodas. Ancora Youtube, anno 2014, guardate Matilda mentre canta Sweet Crazy Sunshine.
Altri musici barbuti la affiancano, magari non così glam come tommasone nostro, e lei canta e danza lo swing con una verve da mandare all’aria il bancone di Amici con Celentano&Co. Solo che proprio tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014 accade l’inatteso. Matilda studentessa del Liceo Fermi di Bologna, uno scientifico che nella rossa Bologna ancora viene definito dell’altra sponda, finisce nella ragnatela di un casting della madonna. Fandango di Procacci e Rai Cinema stanno cercando proprio a Bologna la protagonista di Veloce come il vento, un film con Stefano Accorsi in cui l’attrice principale deve guidare auto da corsa Gran Turismo, sgommando e accelerando come Steve McQueen in Bullit. Non sono tanto propensi a scegliere chi ha già esperienze teatrali. Serve un filo di accento più che una dizione pulita. Non alla Gigi e Andrea, ma qualcosina di gergale che il tossico Loris di Accorsi esprimerà a dovere lungo il film. All’inizio le candidate sono quasi un migliaio. Poi si assottigliano. Ottanta. Venti. Matteo Rovere, il regista del film, e Francesca Borromeo, la casting director, stringono su pochissime facce. Le finaliste sono tre, quattro. Il conterraneo Gianni Morandi direbbe “uno su mille ce la fa”. Infatti Matilda la spunta. Chi c’era ricorda che ogni volta che tornava al provino successivo la De Angelis cresceva, faceva suo il personaggio, pur non avendo esperienza di recitazione di alcun tipo. Un piccolo involontario fenomeno. Del resto nel film con una striscia di capelli azzurri e tutta stretta in tutine modello Hamilton fa davvero la sua figura. Ruba molta, tanta scena ad un Accorsi galattico.
Nel 2015 per tre stagioni fino al 2018 diventa assieme al fratello Tobia, figlia di Maya Sansa nella serie tv di Rai1 Tutto può succedere. Il cast è corale, ma Matilda, come cantava nell’omonimo brano Harry Belafonte, “she takes my money and run”, insomma si prende lo spazio dovuto e corre via verso le avventure cinematografiche Youtopia e Il premio, poi ancora Una vita spericolata, film di rapina e di fuga dove interpreta l’idolo adolescenziale Soledad presa in ostaggio da un improvvisato rapinatore. Capelli nerissimi e un vestito blu che lascia intravedere paradisi idilliaci ai due poveri disgraziati improvvisati ladri. Matilda sarà una più compunta Mariele Ventre, la direttrice d’orchestra del Coro dell’Antoniano ne I ragazzi dello Zecchino d’Oro per la tv; poi ancora signora bolognese degli anni sessanta ne L’incredibile storia dell’isola delle Rose; infine l’esperienza internazionale della serie The Undoing per la HBO.
De Angelis al cospetto di una consumata attrice come Nicole Kidman e di Hugh Grant, diventa vortice erotico, non lesinando botticelliani nudi integrali e un conturbante bacetto a Nicole. Insomma, non manca quasi nulla, anzi sì. Un film tutto per sé e su di sé. Per ora si attende Un drago a forma di nuvola che Sergio Castellitto ha tratto da un soggetto e sceneggiatura di Ettore Scola e a breve si vocifera il set in un altro film di rapina sui generis: Robbing Mussolini del grande Renato De Maria. E niente, siamo appena a 26 anni di età.