GEO-C è un ambizioso progetto dell'Unione europea, che mira a mettere i cittadini al centro delle smart cities, le città connesse del prossimo futuro, in cui tecnologie come intelligenza artificiale e 5G aiuteranno a gestire trasporti, illuminazione e smaltimento dei rifiuti.
Ultimamente si fa un gran parlare delle smart cities, le cosiddette “città intelligenti”, ossia l’applicazione delle più moderne tecnologie come connessioni wireless 5G, sensoristica avanzata ed intelligenza artificiale, al monitoraggio e all’analisi di differenti aspetti della vita urbana, al fine di migliorare l’erogazione e il funzionamento dei principali servizi, tra cui trasporti, illuminazione e smaltimento dei rifiuti. In questa prospettiva l‘Unione europea ha deciso di finanziare GEO-C, un progetto ambizioso, che mira a individuare e sviluppare le tecnologie migliori affinché le città intelligenti mettano i propri cittadini al loro centro, con servizi che siano effettivamente inclusive e partecipative e i servizi utilizzabili e utilizzati.
Affinché siano davvero efficaci, occorre cioè secondo l’UE che i cittadini riescano a comprendere i processi che guidano le città intelligenti e si sentano in pieno controllo anziché sotto controllo di queste soluzioni innovative. “Il progetto GEO-C ha analizzato come creare città realmente aperte”, ha spiegato Christian Kray, coordinatore scientifico e responsabile del laboratorio di informatica localizzata e di interazione presso l’Università di Münster, in Germania. “Ciò significa che le città intelligenti sono aperte a tutti i cittadini, agevolando la partecipazione a tutti i livelli sociali e tecnici”.
Uno degli obiettivi chiave del progetto è lo sviluppo di un kit di strumenti, software, librerie e applicazioni per città aperte in grado di incoraggiare i cittadini a partecipare e a forgiare il futuro delle loro città, come ha spiegato ancora Kray, in modo da contribuire a sviluppare e fornire servizi basati su dati aperti utili per i cittadini, le imprese e gli enti governativi.