Quando da queste parti ci si ritrova di fronte un comunicato del giudice sportivo con squalifiche di qualche anno e motivazioni di qualche migliaio di battute si gongola: è una giornata fortunata, una domenica bestiale. E veramente bestiale, ma purtroppo a quanto pare non solo nel senso squisitamente rustico che questa rubrica predilige, è stata la domenica vissuta a Carate Brianza, nella gara di Serie D tra la Folgore Caratese e Bra. Un anno di squalifica per il presidente, il giornalista Michele Criscitiello: è lui a provocare la colata d’inchiostro che il Giudice Sportivo ha utilizzato per motivarla.
Così: “Per avere, al termine della gara, rivolto ripetute espressioni offensive, ingiuriose e intimidatorie all’indirizzo del Direttore di gara stazionando nell’area degli spogliatoi senza mascherina. Inoltre colpiva ripetutamente con calci e pugni la porta dello spogliatoio riservato alla Terna, reiterando le proteste anche durante il breafing con l’osservatore che di fatto non poteva avere luogo. Successivamente, mentre la Terna cercava di abbandonare l’impianto scortata dalle Forze dell’Ordine, il medesimo insisteva nelle proteste seguendo la Terna mentre la filmava con il proprio smartphone. Infine mentre l’Arbitro tentava di introdursi nell’abitacolo, chiudeva con violenza lo sportello dell’automobile colpendolo ad un braccio e provocandogli sensazione dolorifica seguitando a filmare la scena con il proprio cellulare”. Sei mesi di squalifica anche a un dirigente della stessa squadra, Giacomo Diciannove, per motivazioni simili: ira funesta contro l’arbitro, Marco di Loreto di Terni.
Squalificato per due giornate anche Longo, allenatore della squadra locale. Ma cosa ha provocato tanta rabbia nei dirigenti e nello staff della Folgore? Il presunto casus belli sarebbe sì bestiale, ma ben poco adatto a Domeniche Bestiali: con le squadre sull’1-1 l’arbitro ha fischiato un rigore per fallo di Mamadou Ngom, giovane esterno di colore della formazione brianzola, un classe 2000, nato in Italia e di nazionalità italiana. Un rigore generoso secondo i giocatori della Folgore, che lo ribadiscono all’arbitro in una scena vista tante volte, ma qui accade qualcosa che fa impazzire tutta la squadra locale. Secondo i calciatori l’arbitro accerchiato avrebbe detto: “Non prendetevela con me, prendetevela col vostro negro che ha fatto fallo”. Di qui le reazioni e il post partita infuocato con l’arbitro che è dovuto uscire scortato dai carabinieri.
La Procura Federale ha aperto un’inchiesta sull’accaduto: naturalmente bocche cucite in casa Folgore e le uniche dichiarazioni in merito di Michele Criscitiello al Fatto.it sono per prendere le distanze dal suo comportamento di fine gara e per chiedere un’inchiesta tesa a fare definitivamente chiarezza: “Mi auguro che la Procura Ferderale faccia tutto per chiarire quanto accaduto: a partire dalla responsabilità della nostra reazione, di cui mi scuso perché inequivocabilmente sbagliata, ma anche per chiarire quella che è stata l’azione che l’ha scatenata”. Una versione che la società ha confermato anche nel comunicato stampa diffuso dopo la gara: “Chiediamo che Lnd e il designatore arbitrale Gervasoni visionino tutto il match contro il Bra, e sin da subito chiediamo interventi ufficiali nei confronti del direttore di gara che ha deriso alcuni calciatori e dirigenti della nostra società”. Roba per la Procura dunque. Da queste parte torniamo volentieri alle nostre domeniche pane e mortadella, belle, rustiche, popolari e senza colori.