Il prefetto Lamberto Giannini è il nuovo capo della Polizia. Sarà lui a prendere il posto di Franco Gabrielli, scelto da Mario Draghi come sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega ai Servizi. Il via libera alla nomina è arrivato in Consiglio dei ministri, convocato anche per rinviare le elezioni previste da qui all’inizio dell’estate. L’esecutivo ha infatti approvato il decreto legge che posticipa le Regionali in Calabria, le suppletive di Siena e le Comunali (vanno rinnovati i sindaci di oltre 1.200 comuni, tra cui Milano, Roma, Bologna, Napoli e Torino) a una data compresa tra il 15 settembre e il 15 ottobre. “Mi congratulo con il prefetto Lamberto Giannini che da oggi è il nuovo Capo della polizia”, ha dichiarato la titolare del Viminale Luciana Lamorgese. La nomina è stata deliberata “in virtù di un curriculum di eccellenza e di un apprezzamento sulle qualità personali e professionali, condiviso a tutti i livelli istituzionali, che la rendono ancor di più solida garanzia per i cittadini e per le forze di polizia”, ha aggiunto.
Sono state confermate, quindi, le previsioni della vigilia: Giannini, considerato un fedelissimo proprio di Gabrielli, era dato per favorito. In pole c’erano anche Vittorio Rizzi, attuale vice capo della Polizia e numero uno della Direzione centrale Anticrimine, e Francesco Messina, dirigente centrale dell’Anticrimine. Giannini è stato nominato solo nel dicembre scorso capo segreteria del dipartimento di pubblica sicurezza dalla ministra Lamorgese. Il capo della Polizia, infatti, viene nominato su proposta del ministero degli Interni. Esperto di antiterrorismo, in polizia dal 1989, ha guidato le operazioni che portarono agli arresti dei responsabili degli omicidi di Massimo D’Antona e Marco Biagi, nei primi anni 2000. Nel 2015, invece, coordinò la localizzazione e il fermo a Roma di uno dei foreign fighters che tentò di farsi esplodere nella metropolitana di Londra.
Oltre alla nomina di Giannini, il Cdm ha approvato anche il posticipo delle elezioni a causa dell’aumento dei contagi. A saltare sono le Regionali previste in Calabria l’11 aprile, le suppletive di Siena e soprattutto le amministrative, che si dovevano tenere prima dell’estate in circa 1200 Comuni. Tra questi anche Roma e Milano, oltre a Napoli, Bologna, Torino e altri capoluoghi di provincia: Cosenza, Benevento, Caserta, Salerno, Ravenna, Rimini, Pordenone, Trieste, Latina, Savona, Varese, Isernia, Novara, Carbonia e Grosseto.