Lo Tsunami Center americano ha esteso l’allerta tsunami a tutto il Pacifico, dopo il nuovo sisma di magnitudo 8.1 al largo della Nuova Zelanda. Si prevedono onde anomale verso Nuova Zelanda e Australia, le Hawaii, le isole Fiji, le Cook, Samoa, le coste della Colombia, dell’Ecuador, del Costa Rica, del Messico. Il potentissimo terremoto ha colpito la Nuova Zelanda, dopo altre due scosse di magnitudo 7.4 e 7.1. Il sisma si è verificato poco prima le nove del mattino vicino alle isole Kermadec.

La protezione civile ha esortato tutti gli abitanti della costa est di allontanarsi “immediatamente” dal mare e raggiungere località più in alto per evitare di essere travolti dalle acque in caso di tsunami. L’appello della National Emergency Management Authority ad addentrarsi il più possibile nell’entroterra o salire in aree più elevate è stato rivolto alla popolazione di Northland, East Cape e l’isola della Grande Barriera. I media locali segnalano persone in fuga dalle zone costiere del nord. Nell’area, a circa 1.000 km dalle coste della Nuova Zelanda, si registrano altre violente scosse in sequenza, l’ultima di 6.1.

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