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I fiori di Sanremo sul piede di guerra: prima dicono “no” al carrello, poi abbattono stereotipi

I fiori di Sanremo verranno consegnati sia alle donne che agli uomini? Si apre un ampio dibattito: è avanguardia o è una buffonata?

di F. Q.

Sì, no, prima con il carrello, infine portati a mano. I fiori di Sanremo (circa 100 bouquet rigorosamente a km 0) sono tra i protagonisti di questo Festival e soprattutto della terza puntata, quella delle cover. Durante la serata, infatti, è nato un vero e proprio dibattito che sta continuando anche nella giornata di oggi e che, presumibilmente, ha portato ad un cambiamento definitivo, come fatto notare dallo stesso Fiorello: “Ma che è ‘sta storia che i fiori si danno solo alle donne? Basta, è finita. Parità di genere. Fiori a tutti, uomini e donne”. Fino ad oggi infatti siamo stati abituati a vedere i fiori nelle mani delle artiste femminili, alla fine di ogni esibizione. Ma nella terza serata Francesca Michielin ha dato vita ad una controtendenza, cedendo a Fedez i fiori che le erano appena stati consegnati da Amadeus e scatenando così anche la reazione di Chiara Ferragni.

L’idea dev’essere piaciuta anche alle altre sue colleghe, volte a superare questa tradizionale (o anacronistica?) consuetudine. Dopo Francesca Michielin infatti è stato il turno di Victoria De Angelis dei Maneskin, che ha ricevuto i fiori e li ha offerti a Manuel Agnelli, con cui la band romana ha duettato. Il cantante si è inginocchiato per riceverli, tra gli applausi. Poi Arisa ha fatto lo stesso con Michele Bravi ed infine Fiorello che ha voluto consegnarli all’ospite Sinisa Mihajlovic, che a sua volta li ha passati a Zlatan Ibrahimovic. Un passo verso la parità di genere o una buffonata?

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