Segretaria di una scuola di danza, commessa, standista, animatrice turistica, ricercatrice all’università. Tu la vedi tutta compita, formale, impettita, quasi meccanica mentre espone i casi (con canovaccio) di Forum su Rete4 e pensi: ma chi è davvero Barbara Palombelli? Beh, intanto la moglie dell’ex candidato a premier dell’Ulivo, il presidentissimo dell’Anica Francesco Rutelli, è stata una delle giornaliste italiane più blasonate e influenti degli ultimi 40 anni. Romana e romanista, classe ’53, è stata una dura e pura allo scientifico Righi nei primi anni settanta, poi porte su porte in faccia perché nelle sue vene scorreva il sacro fuoco del giornalismo. Mito? Oriana Fallaci. Primo pezzo? 1979 sulle colonne del settimanale L’Europeo diretto da Mario Pirani. Poi negli anni ottanta arriva di tutto da Il Giornale di Montanelli, a Panorama, Corriere della Sera e Repubblica. Una cavalcata senza freni per una donna semplice, mamma di quattro figli (3 adottati, 1 naturale), moglie dal 1982, professionista cocciuta e precisa nel settore della politica e dell’attualità, lodata spesso, invidiata forse di più. “Nessuno, nemmeno i miei nemici possono vedermi smaniare. Quando mi dai un paio di jeans, una camicetta, un pezzo di pizza al taglio e un po’ di sole in una piazza di Roma, mi basta e mi avanza”, spiegava in un’intervista a Claudio Sabelli Fioretti nel 2002. Intervista che la vede protagonista assoluta ancora a caldo dopo la sconfitta del marito contro Berlusconi nel 2001. Palombelli a suo modo sfrontata non fatica a confessare che nemmeno ha votato per la Margherita –il partito del marito – ma per gli alleati dei DS. “Sulla Prima Repubblica, sulla Coca Cola e sulla Roma la penso in maniera diversa da Francesco”. Palombelli è stata donna di successo in un mondo totalmente di maschi, quando ancora le prime firme del giornalismo femmine si contavano sulle dite di due mani, e quando ancora il #MeToo non era nemmeno in concepimento. Eppure questa ragazza romana, apparentemente un po’ svagata, una voce un po’ nasale, un atteggiamento vagamente altezzoso, ha un fiuto per il nazionalpopolare che fa spavento. Nel 2003 sostituisce e sopravanza Giuliano Ferrara, suo grande amico, alla conduzione di Otto e Mezzo e ci rimane due anni. Prima e dopo di lei solo uomini. Barbara passa alla cassa, una schiacciasassi, un tritatutto, nulla la ferma, Dal 2001 al 2013 è conduttrice su Radio2 di 28 minuti. Non so se ci siamo capiti: 12 anni di conduzione in una delle fasce più seguite sul canale più glam dell’ammiraglia Radio Televisione Italiana. E per confermare che non è una “raccomandata” viene perfino cacciata dalla conduzione di Domenica In da un furente Mastella nel 1987. Palombelli non la fermi più. Aperta la breccia sulle reti Mediaset con la conduzione del Tg5 nel 2006 le si aprono le porte di Forum e infine dal 2018 del talk politico Stasera Italia. Buffa la sua caricatura che ne fa Vauro da tempo immemore nella striscia Casa Rutelli chez Santoro nei primi anni duemila (per dire: Barbara pure un anno di Samarcanda con Michele s’è fatta): eccola a letto in camera, appoggiata con la schiena alla testata, occhi all’insù, Rutelli che pensa sempre “ad altro”, e un’insofferenza perenne carica di battute al veleno sull’inconcludenza sessuale del marito.