Difficile scegliere una cover, un brano importante della musica italiana da portare al Festival di Sanremo. Un po’ come andare sulle montagne russe (le canzoni di Battisti, per esempio) o chi non ne comprende appieno il significato giocando solo sul virtuosismo manieristico. Eppure qualche guizzo c’è stato, altri hanno proprio sbagliato la scelta. C’è anche chi ha giocato sulla “paraculata” per colmare lacune di intonazione. Chi ha convinto è chi non ha stravolto il brano, rispettandone l’intenzione e la forza. Semplice e scontato? Niente affatto
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