Gol de placa: dal giorno in cui la Perla nera mise a segno il capolavoro contro la Fluminense - era il 5 marzo 1961 - fu denominato così il gesto tecnico memorabile per antonomasia. Quel gol, però, può rivivere solo nei ricordi di chi ha assistito a quella partita: tutte le immagini sono andate perse
Meriterebbe una targa. Si dice così nel futebol brasiliano di un gol di straordinaria bellezza e ad alto coefficiente di difficoltà. L’espressione gol de placa nasce esattamente sessant’anni fa al Maracanã di Rio, quando un giornalista sportivo vide Pelé depositare in rete un pallone al termine di un’azione memorabile. Poco dopo infatti allo stadio venne affissa una targa e da allora nel vocabolario calcistico del Brasile entrò questa voce. È domenica 5 marzo del 1961 nell’impianto più prestigioso del Paese si affrontano Santos e Fluminense. La partita è valida per il girone iniziale del Torneo Rio-San Paolo, una strana competizione con una lunga tradizione e che quell’anno sarebbe stata poi vinta dal Flamengo.
Pelé ha 20 anni ed è già una stella internazionale. Nel 1958 ha vinto da protagonista il mondiale in Svezia, col Santos ha già conquistato diverse competizioni nazionali e ottenuto premi individuali. Stando ai suoi conteggi prima della gara con il Fluminense ha in curriculum 370 gol segnati. Arriva alla partita non in perfette condizioni fisiche, è reduce da un infortunio ed ha alle spalle centinaia di gare perché il Santos è nel pieno di un never ending tour in giro per il mondo. Il numero 10 fa un gol dopo minuti, ma è il 2-0 ad essere incredibile. Al 41esimo Pelé recupera palla appena fuori dalla sua area e parte verso la porta avversaria, saltando tutti quelli che gli si fanno incontro (compreso Telé Santana, futuro ct del Brasile ’82). Ai lati corrono i compagni d’attacco Coutinho e Dorval, ma la Perla nera sembra posseduta e scarta tutti. È imprendibile e anche il portiere del Fluminense Castilho non riesce a fare niente. Nel secondo tempo per il Santos segna Pepe (poi sostituito da Angelo Sormani, che di lì a poco sarebbe arrivato in Italia) e nel finale il Fluminese accorcia inutilmente le distanze.
Allo stadio sono presenti circa 40mila persone e qualche telecamera televisiva. Purtroppo le immagini del gol sono andate misteriosamente perdute e così il più bel gol di Pelé, a detta anche del protagonista, non esistono più. Rimangono solo i ricordi vissuti e raccontati da chi era in campo e sulle tribune. Il regista Anibal Massaini Neto alcuni anni fa si è messo d’impegno a cercare documenti video, ma il suo sforzo non è stato premiato. E così decise di ricostruire lo splendido gol di Pelé in digitale. Nel 1961 Joelmir Beting è un giornalista di O Esporte, ha solo qualche anno più di Pelé. Nella tribuna stampa del Maracanã gli viene l’idea. “Questo gol merita una targa”. L’idea piace ai capi del suo giornale e così viene messa immediatamente allo stadio una placa in bronzo: “Neste campo no dia 5-3-1961 Pelé marcou o tento mais bonito da história do Maracanã. O Esporte”. In questo campo nel giorno 5-3-1961 Pelé ha segnato il gol più bello della storia del Maracanã. Firmato O Esporte. Nasce in questo momento l’espressione gol de placa per descrivere una rete talmente bella da meritare appunto una targa. Dieci anni fa, per il 50esimo anniversario di quel gol, Pelé inviò al giornalista una targa per ringraziare: “Ao Joelmir Beting. Gratidão eterna do autor do gol de placa ao autor da placa do gol. Edson Pelé”. A Joelmir Beting. Gratitudine eterna dall’autore del gol della targa all’autore della targa del gol.