Le prime parole della giornalista quando ha saputo di essere stata chiamata al Festival: "Io non so fare niente, se non fare il mio lavoro. Quindi credo che mi abbiano chiamato per raccontare di come, dalla Cina, io abbia vissuto l’inizio della pandemia"
“Non so cantare però sono uguale a Naomi Campbell, per questo mi hanno chiamato”. Queste le parole di Giovanna Botteri all’Adnkronos, dette non appena saputo della “convocazione” sul palco dell’Ariston . “Scherzi a parte – ha aggiunto subito – io non so fare niente, se non fare il mio lavoro. Quindi credo che mi abbiano chiamato per raccontare di come, dalla Cina, io abbia vissuto l’inizio della pandemia. L’anno scorso, mentre in Italia andava in onda Sanremo, in Cina io ero già in lockdown“. Nonostante la grande esperienza di inviata e corrispondente Rai alle prese con racconti molto impegnativi, Botteri ha confessato di essere molto agitata all’idea di salire sul palco dell’Ariston, un palco che davvero crea emozione a chiunque si ritrovi a calcarlo: “A me fa tremare i polsi una serata di gala, quasi più di un servizio sotto un bombardamento. Già sono in pensiero per i miei capelli e per l’abbigliamento. Non aspettatevi il tacco 12 e l’abito lungo, è più facile che salga sul palco in mimetica. O che parli dietro ad un cartonato”.