«Cerchiamo di porre meno filtri e raccontare la verità, diciamo a chi ci guarda come stanno le cose. Siamo di fatto inviati più istituzionali», aggiunge Rosanna Cacio, volto de La Vita in Diretta di Alberto Matano, nota da anni al pubblico della prima rete del servizio pubblico. «E’ il mio ventottesimo Festival ma l’entusiasmo è sempre lo stesso, ero partita prevenuta perché è cambiato completamente il nostro approccio. Non si può fare un lavoro di assalto, non ci si può spingere oltre, non possiamo bloccare gli artisti. È un racconto giusto e necessario, ricorriamo anche a dei servizi chiusi. Manca sicuramente il resoconto spontaneo, viene meno il colore: non possiamo raggiungere gli alberghi, ci sono poi limiti di orario e regole molto rigide da rispettare». E la Cacio negli anni, con posizione favorevole in carraia, ne ha visti passare diversi: «Ho intercettato molti nomi internazionali, ogni Festival è stato differente ma ricordo per esempio Ricky Martin, Mariah Carey e Keanu Reeves».