La modifica forse dovuta ai malumori con cui era stata accolta la prima versione. Il decreto stanzia anche un miliardo di euro aggiuntivo per il reddito di cittadinanza e la proroga del reddito di emergenza. Allo studio nuove misure per le aziende che non sono in grado di restituire alle banche i prestiti ottenuti con la garanzia pubblica
Sarà calcolata su base annua, e non bimestrale come inizialmente previsto, l’entità di calo del fatturato su cui parametrare i nuovi aiuti ad imprese e professionisti in difficoltà. A spiegarlo è il ministero dello Sviluppo Economico che corregge quindi quanto previsto nella bozza del decreto Sostegno ,circolata nei giorni scorsi e che era stata accolta con malumore tra le categorie produttive. Il calcolo su base annua consente infatti di livellare sbalzi registrati nei diversi mesi che, nel corso del 2020, avevano penalizzato soprattutto alcune categorie. Non cambiano invece le soglie. Il ristoro per le imprese più piccole rimane al 20% della perdita del fatturato. “Gli aiuti alle imprese in difficoltà a causa del Covid saranno anno su anno e non dunque confrontando due bimestri (gennaio-febbraio 2019 con gennaio-febbraio 2021)”, ha confermato poco fa il sottosegretario all’Economia Claudio Durigon. “Se continuano i lockdown dobbiamo mettere mano ad altre iniziative. Io dico sì ad ulteriori scostamenti se dovessero servire”, ha aggiunto il sottosegretario.
Nel decreto Sostegno, secondo quanto si apprende, verrà anche rifinanziato per 1 miliardo di euro il Reddito di cittadinanza e verrà prorogato il Reddito di emergenza. La questione sarebbe stata oggetto di un incontro avvenuto nei giorni scorsi tra il ministro del Lavoro Andrea Orlando e il titolare dell’Economia Daniele Franco. Domani dovrebbe svolgersi l’incontro tra rappresentanti del ministero dell’Economia, dello Sviluppo Economico e di Cassa depositi e prestiti per mettere a punto nuove misure a sostegno delle aziende in crisi. In particolare si lavora a un progetto per assorbire l’ondata di crediti deteriorati che è destinate ad abbattersi sul sistema bancario, con un possibile ruolo di Amco, la bad bank del Tesoro che ha già assorbito i crediti malati di Mps. Allo studio anche un sistema per mettere nuovi finanziamenti a disposizione delle aziende che non riescono a restituire i prestiti ottenuti dalle banche grazie alla garanzia pubblica. In caso di mancato rimborso infatti il Tesoro dovrebbe farsi carico di ripagare gli istituti di credito con ulteriore aggravio per i conti pubblici.