Alla viglia della festa della donna, Beppe Grillo dedica un post sul suo blog al ruolo avuto dalle donne nel diffondere una coscienza ecologista, rimarcando la necessità e l’opportunità di avere più cariche al femminile. “Se nell’ultimo mezzo secolo le donne fossero state al potere nel mondo e noi maschi a casa a fare il bucato, come starebbe oggi il Pianeta?” si domanda in apertura Grillo. La risposta viene da un’analisi sia dell’attualità, sia dei risultati ottenuti nei paesi a guida femminile. “Se confrontiamo dieci Paesi governati da donne e dieci Paesi governati da uomini, non c`è partita”, si legge nel post, “studi scientifici dimostrano che quasi tutti i paesi che hanno gestito meglio la pandemia sono governati da donne. E tutti, ma proprio tutti, i paesi che hanno gestito catastroficamente la pandemia sono governati e dominati da maschi”.
Beppe Grillo si sofferma in particolare sull’esempio della Svizzera dove le donne possono votare solo dal 1971. “Sentite cosa è successo”, scrive nel post che elenca poi i risultati ottenuti nei successivi 50 anni grazie alla presenza femminile nella politica elvetica. “Nel 2011 otto delle massime cariche della Confederazione elvetica furono ricoperte da donne: la Presidente della Confederazione, il Governo composto da quattro ministre e tre ministri, la Cancelliera, e infine le Presidentesse del Consiglio Nazionale e del Consiglio degli Stati, ossia del Parlamento”. “Nel 2011, dopo la catastrofe atomica di Fukushima, il governo a maggioranza femminile decise in pochi giorni di chiudere gradualmente tutte le centrali atomiche”. Grillo ricorda come da tempo la Svizzera sia dotata di un piano per di lungo termine per favorire il passaggio verso le energie rinnovabili, piano elaborato in larga parte da ministre ed esperte”.
Il post ricorda la figura di Rachel Carson, biologa e autrice nel 1964 di “Primavera silenziosa” dedicato ai danni dei pesticidi sui volatili. “Uno dei due libri di ecologia politica più importanti del 20° secolo”. Grillo rammenta “All’inizio Rachel fu derisa. Mezzo secolo dopo, fu riconosciuta eroe nazionale degli Stati Uniti e onorata con la sua effigie sui francobolli della Posta federale”. “Anche il secondo dei due libri di ecologia politica più importanti del 21° secolo ebbe una donna come autrice principale”, prosegue il post, “Donella Meadows (con il marito Denis Meadows e Joerg Randers). Il loro rapporto al Club di Roma ha un titolo inequivocabile: “I limiti alla crescita”. Anch’esso fu tradotto in decine di lingue e venduto in decine di milioni di esemplari”. Con la sua metafora del “fiore di Donella” la scienziata rese visibile il vero scopo della Transizione Ecologica: il maggior benessere nella vita di tutti, con il minor malessere del Pianeta di tutti.
“Allora, domani 8 marzo, è “il fiore di Donella” che dobbiamo regalare alle donne (e anche agli uomini) di buona volontà e di coraggio. “Signore, la Storia siete voi!” Basta mimose. Ora il potere!”, conclude Beppe Grillo