Che serata! Una sera di festa per il mio naso, che annusava le stelle, che annusava i fiori, che annusava il deserto e la polvere assopita. Non è vero, questi sono i ricordi di Bunker Hill. La verità è che nel Paese c’è un coprifuoco e non si può uscire nemmeno per annusare le stelle. E c’è la finale del Festival di Sanremo 2021. Pagelle. Dovrei scrivere un romanzo d’amore. Invece, pagelle. E non potrò, nossignore, non potrò cedere al sonno, perché stasera qualcuno vince e c’è chi vuole sapere, in tempo reale, chi è. Saranno circa le due. Che lunga serata!
Le pagelle di Arturo Bandini
“La voglia che questo virus che ha scassato i cabasisi, come avrebbe detto il grande Camilleri, si levi finalmente dalle scatole”. Lo dice Vincenzo Mollica. L’amico Fiorello è riuscito a coinvolgerlo anche in questa edizione, sul finire del TG1. E ne siamo felici.
Ghemon. Momento perfetto. Per Ghemon, forse. Insipida come un brodo di carne fatto senza carne. Il prossimo! 5
Gaia. Cuore amaro. C’è una teoria secondo la quale dopo diversi ascolti, qualsiasi canzone migliora. L’ho appena inventata, la teoria. Qui siamo al solito claim, gira ma non apre. 6
Irama. La genesi del tuo colore. Dicono che potrebbe strappare la vittoria, data per scontata, a Ermal Meta. Sulla scia del suo tormentone estivo, presenta un martello. Proprio un martello. Oppure un picchio (l’uccello dell’ordine dei Piciformi). Che ti si pianta in testa e inizia a beccare. È cosa buona? 6
Gio Evan. Qualche volenteroso dia il via a una petizione su Change.org. “Gio Evan torni su Instagram a scrivere aforismi”. Prima possibile, lesti, siamo ancora in tempo per dimenticare questo manifesto testuale e melodico della banalità 5