La proiezione di Tuttoscuola, sulla base dei dati della Fondazione Gimbe, prevede che nei prossimi giorni a 7,6 milioni di studenti potrebbe essere impedito di recarsi a scuola a seguito del Dpcm del 2 marzo 2021 che prevede la chiusura degli edifici scolastici nelle aree con più di 250 contagi settimanali su 100mila abitanti
Nove studenti italiani su dieci rischiano di tornare alla didattica a distanza già dalla prossima settimana. Il dato emerge da un’analisi di Tuttoscuola, supportata dai dati della Fondazione Gimbe, secondo la quale durante questa settimana il 90,1% degli 8,5 milioni di alunni delle scuole statali e paritarie dovrà tornare alla didattica a distanza, come previsto dal nuovo Dpcm, a causa della nuova impennata di contagi che ha colpito gran parte del territorio italiano. Si tratta di oltre 7,6 milioni di studenti che potrebbero non recarsi più nelle scuole che da lunedì 7 marzo dovranno essere chiuse nelle aree con più di 250 contagi settimanali su 100mila abitanti. Da lunedì, intanto, i ragazzi che seguiranno le lezioni da casa saranno già 5,7 milioni.
Nello specifico, secondo i calcoli, potrebbero essere dunque 7.668.000 gli alunni di scuole statali e paritarie, su un totale di 8.506.000, costretti a seguire le lezioni a distanza. I dati comprendono anche circa 1.235.000 bambini di scuola dell’infanzia esclusi dalle attività educative in presenza a scuola. Le regioni interessate da questa chiusura totale che andrebbero ad aggiungersi alle situazioni già note sono il Lazio con 821.329 alunni, il Veneto con 680.096, l’Emilia-Romagna con 620.423, il Piemonte con 573.231 e la Toscana con 504.616. Mentre si potrebbero salvare da questa chiusura totale la Sicilia (indice a 142) con 615.891 alunni a scuola, la Val d’Aosta (indice 113) con 15.552 e la Sardegna (indice 61) con 207.286 alunni.
In questo scenario, complessivamente vi sarebbero 838.712 (9,9%) alunni in presenza a scuola e 7.668.053 (90,1%) che dovranno seguire le lezioni a distanza, con la consueta alternanza del 50% per gli studenti delle superiori nelle regioni in cui è consentito. Del 9,9% di studenti che potranno frequentare la scuola in presenza, 158.097 sono bambini delle scuole dell’infanzia (l’11,3%), 287.948 alunni della scuola primaria (l’11%), 191.336 studenti della scuola secondaria di I grado (l’11,2%) e, parzialmente in alternanza al 50%, 201.331 i ragazzi delle superiori (il 7,2%).