Sergio Mattarella ha aperto il suo intervento per l’8 marzo leggendo 12 nomi femminili, tutte donne uccise dall’inizio dell’anno. Il presidente della Repubblica ha voluto elencare i femminicidi per ricordare la situazione della violenza contro le donne, ancora “impressionante”. “Sharon, Victoria, Roberta, Teodora, Sonia, Piera, Luljeta, Lidia, Clara, Deborah, Rossella. Sono state uccise undici donne, in Italia, nei primi due mesi del nuovo anno. Ora siamo di fronte a una dodicesima uccisione: quella di Ilenia. L’anno passato – ha precisato Mattarella – le donne assassinate sono state settantatre”. “Sono state uccise per mano di chi aveva fatto loro credere, di amarle”, ha continuato il Capo dello Stato.
Mattarella poi ha ricordato che i femminicidi non sono l’unica forma di violenza che subiscono le donne. “Ho ricordato la persistenza dei gravissimi casi di femminicidio, di violenze e di abusi intollerabili – spiega ancora Mattarella – Allo stesso modo, va acceso un faro sulle forme – meno brutali, ma non per questo meno insidiose – della cosiddetta violenza economica, che esclude le donne dal controllo e dalla gestione del patrimonio comune o che obbliga la donna ad abbandonare il lavoro in coincidenza di gravidanze o problemi familiari”.