Non è un’idea del governo Draghi il piano per inserire nella pubblica amministrazione giovani con alte professionalità in tutti i settori chiave del Recovery plan, oltre ad economisti e progettisti in grado di assicurare la spesa efficiente delle risorse. Il “meccanismo di reclutamento rapido di migliaia di esperti” di cui ha dato conto oggi il Corriere e che è stato confermato dal ministro Renato Brunetta era già nei progetti dell’esecutivo Conte, che l’aveva inserito nel Recovery plan approvato in cdm subito prima della crisi politica innescata da Matteo Renzi.

In quel documento, che ora i nuovi ministri stanno “rafforzando” con l’aggiunta degli obiettivi strategici di ogni progetto e delle riforme collegate, c’è non a caso un capitolo dedicato a “Pa capace: reclutamento di capitale umano“, che prevede tra il resto il “ripensamento di modelli e standard per l’analisi dei fabbisogni e delle competenze” e il “rafforzamento della nuova stagionale concorsuale attraverso la programmazione continua e periodica dei concorsi pubblici volti a reclutare prioritariamente giovani laureati con competenze tecniche“. Oltre a “un piano organico straordinario di assunzioni di personale a tempo determinato, destinato al rafforzamento delle amministrazioni coinvolte nella realizzazione del Recovery Plan, per garantire il necessario supporto specialistico all’attuazione concreta dei progetti (…). Tale reclutamento verrà effettuato sulla base della rilevazione del fabbisogno svolta entro maggio 2021 da ciascuna amministrazione, in collaborazione con il dipartimento della Funzione pubblica che provvederà a definire le modalità di selezione e reclutamento più celeri ed efficaci”.

Lo scorso 22 settembre ne ha parlato in audizione alla Camera l’allora ministra della P.a Fabiana Dadone (ora alle Politiche giovanili), annunciando “un piano straordinario di assunzioni di personale tecnico e/o di elevata specializzazione, mediante procedure concorsuali gestite dal Dipartimento della Funzione pubblica, a favore di tutte le PA, con specifiche competenze in ambito digitale e a supporto dell’implementazione delle azioni a valere sul Recovery fund”. E spiegando che c’è bisogno “di ingegneri, geologi, architetti e non solo di giuristi”. E occorrono anche “competenze utili alla gestione dei fondi europei”.

A dicembre è stato lo stesso ex premier Conte a spiegare, durante l’incontro virtuale Nuovo bilancio e Next Generation Eu: un piano europeo per far ripartire l’Italia, che serviva “una rivoluzione della Pubblica amministrazione in termini di digitalizzazione e soglia anagrafica che nel pubblico impiego è intorno ai 50 anni”. Più nel dettaglio, ha ricordato, “ci sono ministeri in cui non c’è uno statistico, un matematico“. E “oggi non si può operare sul piano economico senza queste figure specializzate”.

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