Nel giro di una decina di anni Sars Cov 2 potrebbe diventare endemico ed essere meno letale dell’influenza stagionale. Un articolo su Science, pubblicato il 12 febbraio scorso, descrive l’ipotesi emersa dallo studio di un modello teorico che prende in considerazione quattro coronavirus umani. Questa analisi, firmata dalla ricercatrice Jenny Lavine, mostra che l’immunità che blocca le infezioni diminuisce rapidamente ma che l’immunità che riduce la malattia è di lunga durata. Da qui la prospettiva di una convivenza di lunga durata, fino a una decina di anni, con il virus che scatena il Covid.
L’articolo scientifico è stato ripreso nelle scorse ore con titoli fuorvianti contro le chiusure perché nel lungo excursus dei ricercatori si dice che “quando il contenimento non ha successo immediato” come appunto nel caso di Sars Cov 2 “… è necessario comprendere e pianificare la transizione verso l’endemicità e la circolazione continua”. In realtà i ricercatori non sono contro le chiusure ma offrono spunti sulla base dell’analisi dei modelli di Sars (2003), Mers (2012) e altri virus. Gli scienziati ipotizzano che potrebbe essere meglio che il vaccino imiti l’immunità naturale nella misura in cui previene la patologia senza bloccare la circolazione del virus in corso per accelerare appunto il percorso verso la endemizzazione. E per questo motivo i vaccini a vettore virale potrebbero essere più utili allo scopo (rendere endemico il virus) rispetto a quelli a Rna messaggero che, secondo i primi studi, fermano anche il contagio.
Il modello mostra che la prima infezione da Sars Cov 2, una volta diventato endemico, avverrebbe quindi nella prima infanzia, tra i 3 e i 5 anni di età, e causerebbe sintomi lievi. L’infezione infantile conferirebbe al soggetto un’immunità che non impedirebbe successive, periodiche reinfezioni, ma metterebbe al riparo da conseguenze sanitarie gravi. Una volta che le infezioni nei più piccoli causeranno sintomi lievi e il virus sarà endemico la vaccinazione di massa potrebbe non servire più. Sars Cov 2 è una minaccia terribile perché si tratta di un patogeno sconosciuto che invade soggetti il cui sistema immunitario non è stato addestrato ancora a fronteggiarlo. Ma non sarà più così una volta che tutta la popolazione mondiale sarà stata esposta al virus o avrà fatto un vaccino.