È stata fermata con l’accusa di omicidio volontario la 41enne sospettata di aver ucciso la sua bambina di due anni a Cisliano, nel Milanese. Il fermo è stato firmato dal pm Pavia, Roberto Valli, che con il procuratore Mario Venditti si occupa delle indagini. La donna è piantonata in ospedale per via di alcune ferite che si è probabilmente autoinferta con un coltello. Inquirenti e investigatori stanno ricostruendo possibili dissidi tra la donna e il marito (erano in via di separazione) e denunce incrociate nella coppia in un ambito di presunti maltrattamenti. L’autopsia sul corpo della bimba sarà eseguita domani per stabilire esattamente come sia morta, forse soffocata, in quanto non presentava segni evidenti di violenza. La donna aveva avuto due figli da un precedente matrimonio e i bambini erano in affidamento congiunto, a settimane alterne, con l’ex marito.
A dare l’allarme e ad allertare le forze dell’ordine è stato il padre della bambina, avvisato proprio da una telefonata della sua ex moglie e madre della piccola. La donna l’aveva chiamato nella notte e gli aveva detto testualmente che la figlia “non esisteva più”. I carabinieri sono arrivati sul posto e hanno trovato l’appartamento chiuso dall’interno; per questo motivo sono stati costretti ad entrare da una finestra e una volta all’interno dell’appartamento hanno trovato la bambina esanime sul letto accanto al corpo della madre, in stato di incoscienza. Inutile l’intervento dei sanitari del 118. I medici hanno potuto solo constatare la morte della piccola.Gli esami tossicologici sulla donna hanno dato esito negativo. Le indagini sono dei carabinieri della Compagnia di Abbiategrasso (Milano) e del Comando provinciale di Milano. La casa è stata sequestrata dalla procura di Pavia per permettere i rilievi scientifici. Sono stati trovati numerosi post-it con messaggi definiti dagli inquirenti “preoccupanti” e “inquietanti”.