Lanciato nel corso dell’ultimo trimestre del 2020, il Motorola Moto G9 Power è uno smartphone di fascia medio-bassa che punta a soddisfare coloro che sono alla ricerca di un telefono con una batteria dalla lunga durata.

Dal punto di vista del design segue quanto sviluppato dal produttore americano per i Moto G 5G, vedendo al posteriore il gruppo fotocamere/flash non in linea – come per l’ottava generazione di Moto G – ma raggruppati in un’area quadrata con bordi stondati, mentre il celebre logo di Motorola continua a fungere come in passato da lettore per le impronta digitali; la scocca in policarbonato vede una trama zigrinata semicircolare decorare la parte posteriore, mentre una lavorazione semilucida caratterizza i bordi laterali. Sul frontale troviamo l’ampio schermo da 6,8″ circondato da cornici non troppo spesse sui lati e sulla parte superiore, più visibile quella sulla parte posteriore; all’interno della porzione superiore sinistra dello schermo trova posto la fotocamera anteriore di tipo punch-hole. Le dimensioni del Moto G9 Power non sono certamente compatte (9mm di spessore e 221g di peso) visto sia l’ampio schermo che la batteria da 6000mAh, ma per la maggior parte delle operazioni si riesce a gestire comunque con una singola mano.

Per il display del Moto G9 Power, Motorola ha optato per uno pannello IPS con risoluzione HD+ (1640×720), capace di riprodurre una buona gamma cromatica e garantire una buona utilizzabilità anche al sole; la risoluzione più bassa non si nota nell’uso quotidiano, e nel mentre permette di diminuire i consumi energetici del dispositivo. Al cuore del G9 Power troviamo uno Snapdragon 662 (contenente cpu octa core con frequenza massima di 2,2GHz) associato a 4GB di RAM e 128 GB di memoria interna, in grado di permettere allo smartphone di Motorola di svolgere in modo ottimale la maggior parte dei task, oltre a permettere di giocare tranquillamente a giochi più complessi come Call of Duty: Mobile.

Il comparto fotografico posteriore si presenta con un sistema a tripla camera composto da un sensore principale da 64MP (f/1.8) con tecnologia QuadPixel, un sensore da 2MP per macro (con distanza focale minima di 2,5cm) ed un sensore da 2MP con la funzione di sensore di profondità. Buoni gli scatti ottenuti con il sensore principale in condizioni di buona luminosità, ma va detto che l’anteprima dello scatto nel software della fotocamera sembra soffrire di ritardi (muovendo lo smartphone l’immagine a schermo va a scatti), cosi come la modalità NightVision, che utilizza l’AI per migliorare gli scatti al buio, richiede tempi molto lunghi per lo scatto rispetto a quanto abbiamo avuto modo di provare su altri smartphone della casa americana. Ottima la prova della fotocamera anteriore (16 MP) in grado di offrire una buona qualità di immagine sia scattando selfie che in videochiamata.

La batteria da 6000mAh durante la prova si è dimostrata il principale punto di forza del Moto G9 Power, permettendo tranquillamente di andare oltre i 3 giorni con la singola ricarica con un utilizzo “normale” dello smartphone (chiamate, videochiamate, social ed ascolto di musica), o di arrivare comodamente oltre le 48ore anche utilizzandolo in modo più più impegnativo (in questo caso ci siamo spinti ad oltre 10h di visione di video in streaming con Prime Video). Grazie al supporto alla ricarica rapida è possibile ricaricare la batteria completa in circa 2h. Il software a bordo è una versione quasi stock di Android 10, come da tradizione di Motorola, vedendo aggiunte giusto il software custom per la fotocamera, la MyUX e le Moto Actions, il pacchetto di gesture ed azioni che permettono di semplificare l’uso dello smartphone.

Nel complesso il Moto G9 Power si è rilevato un buono smartphone per la sua fascia di prezzo, e l’ampia batteria dovrebbe renderlo il compagno ideale per chi non vuole dover mettere il cellulare in ricarica ogni sera; lo smartphone di Motorola diventa ancora più interessante qualora lo si trova in offerta, generalmente tra i 199 ed i 209€, mentre avvicinandosi al prezzo di listino di 249€ la concorrenza inizia a diventare più vasta (incluso il recentemente lanciato Moto G30 con cui condivide gran parte della scheda tecnica).

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