La denuncia della ragazza di Portici, all’epoca 24enne, riferiva uno stupro di gruppo nell’ascensore della stazione Vesuviana di Sant’Giorgio a Cremano (Napoli). Tre ragazzi furono arrestati dopo poche ore. E dopo pochi giorni scarcerati all’emergere di alcune contraddizioni tra quanto esposto nella denuncia e quel che appariva nelle immagini della videosorveglianza.

Due anni dopo i fatti del 5 marzo 2019 la sezione fasce deboli della Procura di Napoli – procuratore aggiunto Raffaello Falcone – ha deciso di chiedere l’archiviazione dell’indagine. La richiesta arriva diverso tempo dopo la decisione della Cassazione di respingere, dichiarandolo inammissibile, il ricorso dei pm contro i successivi provvedimenti del Riesame che dispose, uno alla volta, la liberazione dei tre indagati. Ritenendo sostanzialmente non credibile il racconto della ragazza a causa dei suoi problemi di salute.

Fu una vicenda dolorosa per tutte le parti in campo. Per la ragazza, emotivamente fragile, che soffriva di disturbi della personalità ed era in cura presso il dipartimento di Igiene Mentale dell’Asl Napoli, che avrebbe mentito ma non con dolo, come scrisse il Riesame. Per i tre indagati, che sostennero la consensualità del rapporto, come pareva emergere da alcune circostanze dei video, e che dovettero trascorrere un periodo un carcere, mentre giornali e televisioni scandagliavano ogni dettaglio, anche il più morboso, della vicenda. Ora la parola spetta al giudice per le indagini preliminari. Che potrà accogliere la richiesta, e far calare definitivamente il sipario, oppure respingerla e disporre un supplemento di indagini.

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