I due, Nicola Ramagnano e Romina Varallo, sono stati raggiunti da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Per i carabinieri del Nas, coordinati dai magistrati potentini, alcuni anziani non autosufficienti erano stati "depositati" nella sala mortuaria. La struttura fu posta sotto sequestro lo scorso 2 ottobre. Tra le accuse a loro carico c'è anche quella di circonvenzione di incapace
Quarantanove anziani in una struttura che poteva ospitarne 22, così alcuni erano stati “depositati” nella sala mortuaria. Un modus operandi messo in atto “per ragioni economiche e di profitto”. “Nessuna” procedura anti-Covid “messa in atto”, nonostante l’emergenza sanitaria in corso. “Totale mancanza” di dispositivi di protezione individuale, con i dipendenti “obbligati” a proteggersi “a spese proprie”. E anche quando la casa di riposo era diventata un focolaio di Sars-Cov-2, un’anziana non era stata sottoposta a tampone e trasferita in un’altra Rsa “dove si diffondeva” a sua volta il virus. Neanche l’intervento dei Nas e il sequestro della struttura li aveva fermati, perché subito dopo attivavano “abusivamente” altre due case alloggio, poi chiuse anche loro.
Adesso i due titolari della casa di riposo di Marsicotevere, Nicola Ramagnano e Romina Varallo, sono stati arrestati su richiesta della procura di Potenza guidata da Francesco Curcio al termine dell’indagine del Nas dei carabinieri e dei militari della compagnia di Viggiano. L’accusa nei loro confronti è di omicidio colposo ed epidemia colposa per quel focolaio di Sars-Cov-2 scoppiato nella casa alloggio che gestivano e la conseguente morte di 22 anziani. Ramagnano, portato in carcere come Varallo, è anche accusato di circonvenzione di incapace perché “induceva un anziano ospite” a disporre in suo favore il suo patrimonio “approfittando del suo stato d’infermità”.
Per i pm “nessuna procedura anti-contagio” è stata rispettata nella casa di riposo per ragioni di “risparmio e di profitto”. Anche i dipendenti dovevano procurarsi da soli i dispositivi di protezione individuale e ciò ha determinato il diffondersi dell’epidemia e la morte di 22 anziani. La casa alloggio per anziani fu posta sotto sequestro dai carabinieri lo scorso 2 ottobre. Nel pieno della seconda ondata, il provvedimento preventivo fu disposto dalla Procura del capoluogo lucano dopo che in due giorni furono registrati quattro decessi per Covid di persone che erano ospiti della struttura. In quel momento, in totale, i positivi erano una trentina, alcuni dei quali furono poi trasferiti in altre strutture.