Il punto di partenza è una pubblica amministrazione in cui l’età media è di 55 anni, gli under 34 sono solo il 2% e le competenze prevalenti sono quelle giuridiche. Mentre mancano tecnici, economici, ingegneri e tutte le altre professionalità necessarie per utilizzare in modo rapido ed efficiente le risorse del Next Generation Eu. Il tema è in cima all’agenda del ministro dell’Economia Daniele Franco, ma a dare qualche primo dettaglio su come intenda muoversi il governo è stato il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, al termine della videocall con i rappresentanti dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci). Che chiede 60mila assunzioni per rafforzare i ranghi degli enti locali.
Brunetta ha detto che “bisogna abbandonare l’epoca dei blocchi del turnover, dei tetti riferiti a indicatori anacronistici, delle rigidità contrattuali. E bisogna agire subito, entro le prossime settimane, su tre fronti: sbloccare i concorsi e le procedure già avviate, modificare strutturalmente i sistemi di reclutamento nella Pubblica amministrazione e prevedere percorsi specifici per selezionare gli specialisti destinati all’attuazione degli investimenti del Pnrr”. La pa, “dopo anni di depauperamento, deve dotarsi di personale tecnico e amministrativo adeguato per gestire, rendicontare e rendere operativi i progetti del Recovery Plan. La ricostruzione di questo ‘dopoguerra da pandemia’ deve partire dal capitale umano pubblico“.
“Abbiamo avuto con il ministro Brunetta un incontro molto proficuo“, ha dichiarato Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci. “Ci ha fatto molto piacere verificare che ha a cuore le ragioni per cui ci battiamo da tempo e che, in vista del piano nazionale di ripresa e resilienza, diventano ancora più urgenti: sblocco delle assunzioni, procedure di reclutamento rapide e misure straordinarie per attuare il recovery plan. È fondamentale procedere celermente: ne va della concretizzazione degli interventi da cui dipende il rilancio del Paese”.