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Financial Times: Emirati Arabi e la diplomazia del vaccino. Dubai e Abu Dhabi offrono dosi Pfizer a ricchi e potenti di mezzo mondo

Reali ed alti funzionari dei sette sceiccati offrono vaccini "su invito" a persone con relazioni di alto livello. Il numero uno del fondo del più grande fondo pensione canadese costretto a dimettersi dopo la somministrazione

Assomiglia ad un viaggio della speranza, Solo che qui ci si sposta su jet privati e si attende il proprio turno nelle stanze da 1.500 dollari a notte degli hotel Bulgari, Mandrin o Four Season. Il quotidiano britannico Financial Times dedica un’inchiesta alla processione di miliardari, reali e politici che si stanno recando negli Emirati Arabi per vaccinarsi contro il Covid e “saltare la fila” nel paese di provenienza. Abu Dhabi e Dubai dispongono infatti dell’ambito vaccino Pfizer – BioNtech, il primo ad essere approvato negli Stati Uniti e in Europa e tra quelli con la maggiore efficacia.

Gli Emirati Arabi Uniti hanno fatto scorte del vaccino in vista dell’avvio di un programma finalizzato a favorire la ripresa del turismo. Ma al momento dispongono di dosi in eccesso che stanno somministrando a non residenti che il Financial Times definisce “well connected”, ossia con relazioni di alto livello. Anche perché solo gli alti funzionari e i membri della famiglia reale possono ottenere esenzioni per i non residenti. Nel paese questa pratica è nota come “vaccine wasta”, ossia l’uso della propria influenza per ottenere la dose di farmaco. E così, chi ha la fortuna di avere contatti di questo tipo sta arrivando sul golfo Perisco per chiudere la partita personale con la pandemia. Tra i beneficiari del vaccino il Financial Times menziona il finanziare britannico Ben Goldsmith che si è recato nel paese insieme alla moglie prima di dicembre e su invito di un membro della famiglia reale di Abu Dhabi. “Non siamo venuti con l’intenzione di vaccinarci ma quando ci è stata offerta questa possibilità ne abbiamo approfittato volentieri”, ha affermato Goldsmith.

In gennaio si è recato negli Emirati per vaccinarsi un gruppo di alti dirigenti di SoftBank, gruppo giapponese che ha stretti legami d’affari con il principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman. Gli Emirati Arabi hanno una lunga storia di relazioni con l’Arabia di cui sono considerati stretti alleati. Mark Machin numero uno del più grande fondo pensione canadese è stato costretto a dimettersi dopo essere volato a vaccinarsi negli Emirati violando le regole del lockdown del Canada. Duramente criticate in patria sono anche due sorelle di re Felipe di Spagna, anch’esse vaccinate sul Golfo. Abu Dhabi ha offerto il vaccino anche ad un gruppo di dirigenti dell’Eni, compreso l’amministratore delegato Claudio Descalzi. Eni ha confermato che i manager sono stati vaccinati ma per motivi di lavoro dovendo recarsi frequentemente nel paese, una versione confermata anche dalle autorità emiratensi. Un vicenda ricostruita già lo scorso 19 gennaio da Il Fatto Quotidiano.

Un gradino più sotto ci sono quelli che si sono recati nel paese non su invito di qualche sceicco ma pagando cliniche privati che somministrano il vaccino in quello che viene definito una sorta di mercato grigio delle fiale. Qui viene somministrato il vaccino cinese di Sinopharm. Il quotidiano da conto di un andirivieni di uomini d’affari libanesi, pakistani ed indiani.