Non c’è pace per i Maneskin che hanno appena vinto al Festival di Sanremo 2021 con “Zitti e buoni”. Dopo la prima presunta accusa di plagio (anche se il produttore Dade, da cui tutto è partito, non ha mai usato la parola plagio) per somiglianze – poi smentite sia dalle perizie della discografica Sony Music Italia che Rai – con il brano “F.D.T” degli Anthony Laszlo, adesso spunta la band napoletana Nebra con la canzone “Fuoco al fuoco”. Come riporta il Corriere del Mezzogiorno, i Nebra sostengono che il riff di “Fuoco al fuoco”, depositato in Siae nel 2017, già sul Web dal 2016, sarebbe uguale a quello di “Zitti e buoni”. Ma i riff nel mondo del rock sono diffusi e in alcuni casi si somigliano parecchio, quindi nulla di nuovo sotto il sole.
“Ci siamo confrontati col nostro produttore Luigi Mazzisi e naturalmente è nostra intenzione adire le vie legali, ma sfidare un colosso come la Sony è impresa ardua e richiederebbe avvocati specializzati in diritto d’autore e costi elevati che per ora non possiamo sostenere, vista la situazione al collasso di noi musicisti, fermi da un anno”, spiega la band nell’intervista al Corriere. La band formata dal chitarrista Gianni Gargiulo, dal bassista Francesco Fiordellisi e dal batterista Alfredo Manzo, sta lavorando al terzo disco che dovrebbe vedere la luce nelle prossime settimane. Una coincidenza? Intanto da parte dei Maneskin e della casa discografica Sony nessuna controreplica e, visto il caso in questione e un riff del tutto simile a quelli di mille altri brani rock, sembra proprio che non ci sarà.