“Il rischio più importante” per la ripresa dell’economia “sarebbe un piano di vaccinazione troppo lento”. E la Ue da questo punto di vista non è ben posizionata: “Quello che diciamo è che l’Europa non è abbastanza efficace sui vaccini: bisogna produrre molto più velocemente“. Lo ha spiegato la capo economista dell’Ocse, Laurence Boone, presentando le prospettive economiche intermedie dell’Ocse a Parigi. Il rapporto si intitola, non a caso, Strengthening the recovery: The need for speed. Cioè “rafforzare la ripresa: la necessità di essere veloci” (con tanto di citazione da Top Gun). Solo “un progresso più rapido nella diffusione del vaccino in tutti i paesi permetterebbe di rimuovere più rapidamente le restrizioni e aumentare la fiducia e la spesa”, si legge nell’outlook. “I lenti progressi nell’introduzione dei vaccini e l’emergere di nuove mutazioni virali resistenti ai vaccini esistenti comporterebbero una ripresa più debole, maggiori perdite di posti di lavoro e più fallimenti aziendali”.
Anche il segretario generale, Angel Gurria, ha sottolineato che nella guerra contro il coronavirus “tutto si gioca sulla rapidità” e questo “non è il momento della spensieratezza. La vaccinazione va dispiegata più rapidamente ovunque nel mondo. Serve per questo più coordinamento e cooperazione rispetto a quanto si è visto finora. Soltanto in questo modo potremo dedicare tutta la nostra attenzione a ricostruirci meglio e porre le fondamenta di una ripresa prospera e duratura per tutti”.
L’organismo internazionale con sede a Parigi ha rivisto al rialzo le stime di crescita dell’economia globale: +5,6% nel 2021 – ben 3,8 punti in più rispetto alla precedente previsione – e +4% nel 2022. Già nel quarto trimestre di quest’anno il mondo nel complesso sarà tornato sopra i livelli pre-pandemici (mentre l’Italia sarà ancora a -4%). Ma “non vaccinare abbastanza rapidamente rischia di bloccare i piani di rilancio“, ha avvertito, aggiungendo che diversi Paesi non torneranno ai livelli di crescita pre-pandemia prima di fine 2021-2022. Le prospettive economiche globali sono migliorate notevolmente negli ultimi mesi, spinte proprio dalla “graduale diffusione di vaccini efficaci”, oltre che da “annunci di ulteriore sostegno fiscale in alcuni paesi e segnali che le economie stanno affrontando meglio le misure per abbattere il virus”. E tuttavia, avverte l’organismo internazionale con sede a Parigi, permangono “rischi considerevoli”.
Boone ha anche commentato l’agenda preannunciata da Mario Draghi per il suo governo, con un focus su produttività e digitalizzazione mentre si accelera sulle vaccinazioni e sulla definizione del Recovery plan: “E’ esattamente quello che diciamo da anni” che dovrebbe essere fatto in Italia. “Vogliono anche un piano di rilancio verde e digitale e vogliono riformare il settore pubblico affinché sia più efficace. Credo che non si possa far meglio in materia di raccomandazioni”. Martedì mattina l’Istat ha fatto sapere che a gennaio l’indice destagionalizzato della produzione industriale è aumentato dell’1% rispetto a dicembre. Corretto per gli effetti di calendario, a gennaio 2021 l’indice diminuisce in termini tendenziali del 2,4% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 19, contro 21 a gennaio 2020). Si registra un incremento tendenziale solo per i beni intermedi (+2,4%), mentre gli altri comparti mostrano flessioni, con un calo pronunciato per i beni di consumo (-8,6%) e meno marcato per gli altri aggregati.
L’Ocse concorda sul fatto – dato per assodato anche dalla Commissione Ue – che “un inasprimento prematuro delle politica fiscale deve essere evitato e l’attuale politica monetaria molto accomodante dovrebbe essere mantenuta e permettere un superamento temporaneo dell’inflazione complessiva assicurando che la pressioni sui prezzi”. Il sostegno della politica fiscale “dovrebbe essere legato allo stato dell’economia e al ritmo della delle vaccinazioni e le nuove misure politiche andrebbero attuate in modo rapido e pieno se necessario”.
L’economia degli Usa grazie al nuovo pacchetto di stimolo da 1900 miliardi approvato dal Senato potrebbe ‘volare’ nel 2021 mettendo a segno una crescita del 6,5%, più che compensando il -3,5% del 2020, per poi continuare il prossimo anno con un lusinghiero +4%, ha sottolineato Boone. Il massiccio intervento “farà bene al Pil globale, aggiungendo oltre 1 punto di crescita complessiva quest’anno”.