“Il sistema di accesso e di reclutamento va cambiato subito, nei prossimi due-tre mesi, o i soldi del Recovery non li prendiamo”. Parola di Renato Brunetta, titolare della Pubblica amministrazione dopo aver ricoperto lo stesso ruolo tra 2008 e 2011 con Berlusconi premier. Audito dalle commissioni Lavoro e Affari costituzionali di Camera e Senato sulle linee programmatiche e l’uso delle risorse Ue, l’economista di Forza Italia ha fatto ammenda: “Io ho già fatto il ministro e all’epoca eravamo impegnati a tagliare, a bloccare il turnover, la contrattazione di secondo livello e la formazione. Cose all’epoca necessarie a causa della crisi, ma mea culpa“.
Ora però il tempo per invertire la rotta è pochissimo e “non c’è il tempo” per “una grande riforma della Pa”. Eppure si deve “cambiare rapidamente altrimenti il sistema non solo è bloccato, è morto”, sostiene ora Brunetta. Che con il se stesso di 12 anni fa è piuttosto duro: “Io stesso in momenti di crisi finanziaria ho dovuto bloccare il turnover, ma sappiate che questa è una misura estrema. Quando un imprenditore o un policymaker lo fa vuol dire che è sull’orlo del fallimento. E noi abbiamo il turnover bloccato da decenni”. Ora “abbiamo l’occasione di cambiare. Abbiamo avuto la crisi, avremo i soldi, abbiamo un governo di unità nazionale, tutte le condizioni che servono”.
Brunetta ha anticipato che il governo Draghi sta lavorando “a un decreto di accompagnamento del Pnrr e se ci sono indicazioni sui concorsi, sulla semplificazione dei concorsi, sulle carriere, sulla digitalizzazione non saranno buone intenzioni ma articoli di decreto che entra immediatamente in vigore”. Si sta lavorando innanzitutto a “linee guida per sbloccare i concorsi già banditi” e per evitare “i vincoli Cts che riguardavano il numero dei partecipanti con il rischio che ci fosse una deriva di concorsi online da casa”. L’idea è “di individuare luoghi pubblici istituzionali università, sedi fieristiche e aree dotate di piattaforme tecnologiche, dove ospitare un numero più ampio di candidati per concorsi senza carta e penna, online, e dove garantire sicurezza e una dimensione più ampia”. Ma per la sua attuazione “il Recovery ha bisogno in tempi brevissimi di reclutamento di skill”: per questo si pensa a “un meccanismo molto anglosassone, di avvalerci della scelta all’interno degli ordini professionali, con dei limiti e delle valutazioni”.
Questo potrebbe “consentire di avere contratti a termine di alta specializzazione e di immediata fruizione e poi lasciare alle amministrazioni e agli interessati la scelta se, dopo i cinque anni, continuare oppure no. Potrebbe essere una soluzione che mette insieme specializzazione, libertà e tempestività”. In più “a breve i sindacati rappresentativi del pubblico impiego saranno convocati per avviare la tornata dei rinnovi contrattuali, perché poi sono solo parole se non si riesce a fare un contratto”.
Oltre al reclutamento di nuove professionalità si impone anche la formazione di chi nella pa c’è già: “Nel capitale umano bisogna investire e noi non l’abbiamo fatto. Abbiamo dovuto tagliare, ma ora senza capitale umano qualificato con gli skill giusti non spendiamo i 200 miliardi dell’Europa, anzi l’Ue proprio non ce li dà. Senza gli ingegneri giusti al centro e in periferia non ce li dà. Anche la digitalizzazione va compenetrata con la formazione del capitale umano. Ci sono esperti che dicono che la formazione è preminente rispetto ai processi di digitalizzazione. Io dico che devono andare di pari passo”.
Economia
Pa, mea culpa di Brunetta: “Senza capitale umano qualificato Ue non ci dà i soldi. Durante il governo Berlusconi abbiamo solo tagliato”
Audito dalle commissioni Lavoro e Affari costituzionali di Camera e Senato l'economista di Forza Italia ha fatto ammenda: "Io ho già fatto il ministro e all'epoca eravamo impegnati a bloccare il turnover, la contrattazione di secondo livello e la formazione. Cose all'epoca necessarie a causa della crisi" ma ora "si deve "cambiare rapidamente altrimenti il sistema non solo è bloccato, è morto"
“Il sistema di accesso e di reclutamento va cambiato subito, nei prossimi due-tre mesi, o i soldi del Recovery non li prendiamo”. Parola di Renato Brunetta, titolare della Pubblica amministrazione dopo aver ricoperto lo stesso ruolo tra 2008 e 2011 con Berlusconi premier. Audito dalle commissioni Lavoro e Affari costituzionali di Camera e Senato sulle linee programmatiche e l’uso delle risorse Ue, l’economista di Forza Italia ha fatto ammenda: “Io ho già fatto il ministro e all’epoca eravamo impegnati a tagliare, a bloccare il turnover, la contrattazione di secondo livello e la formazione. Cose all’epoca necessarie a causa della crisi, ma mea culpa“.
Ora però il tempo per invertire la rotta è pochissimo e “non c’è il tempo” per “una grande riforma della Pa”. Eppure si deve “cambiare rapidamente altrimenti il sistema non solo è bloccato, è morto”, sostiene ora Brunetta. Che con il se stesso di 12 anni fa è piuttosto duro: “Io stesso in momenti di crisi finanziaria ho dovuto bloccare il turnover, ma sappiate che questa è una misura estrema. Quando un imprenditore o un policymaker lo fa vuol dire che è sull’orlo del fallimento. E noi abbiamo il turnover bloccato da decenni”. Ora “abbiamo l’occasione di cambiare. Abbiamo avuto la crisi, avremo i soldi, abbiamo un governo di unità nazionale, tutte le condizioni che servono”.
Brunetta ha anticipato che il governo Draghi sta lavorando “a un decreto di accompagnamento del Pnrr e se ci sono indicazioni sui concorsi, sulla semplificazione dei concorsi, sulle carriere, sulla digitalizzazione non saranno buone intenzioni ma articoli di decreto che entra immediatamente in vigore”. Si sta lavorando innanzitutto a “linee guida per sbloccare i concorsi già banditi” e per evitare “i vincoli Cts che riguardavano il numero dei partecipanti con il rischio che ci fosse una deriva di concorsi online da casa”. L’idea è “di individuare luoghi pubblici istituzionali università, sedi fieristiche e aree dotate di piattaforme tecnologiche, dove ospitare un numero più ampio di candidati per concorsi senza carta e penna, online, e dove garantire sicurezza e una dimensione più ampia”. Ma per la sua attuazione “il Recovery ha bisogno in tempi brevissimi di reclutamento di skill”: per questo si pensa a “un meccanismo molto anglosassone, di avvalerci della scelta all’interno degli ordini professionali, con dei limiti e delle valutazioni”.
Questo potrebbe “consentire di avere contratti a termine di alta specializzazione e di immediata fruizione e poi lasciare alle amministrazioni e agli interessati la scelta se, dopo i cinque anni, continuare oppure no. Potrebbe essere una soluzione che mette insieme specializzazione, libertà e tempestività”. In più “a breve i sindacati rappresentativi del pubblico impiego saranno convocati per avviare la tornata dei rinnovi contrattuali, perché poi sono solo parole se non si riesce a fare un contratto”.
Oltre al reclutamento di nuove professionalità si impone anche la formazione di chi nella pa c’è già: “Nel capitale umano bisogna investire e noi non l’abbiamo fatto. Abbiamo dovuto tagliare, ma ora senza capitale umano qualificato con gli skill giusti non spendiamo i 200 miliardi dell’Europa, anzi l’Ue proprio non ce li dà. Senza gli ingegneri giusti al centro e in periferia non ce li dà. Anche la digitalizzazione va compenetrata con la formazione del capitale umano. Ci sono esperti che dicono che la formazione è preminente rispetto ai processi di digitalizzazione. Io dico che devono andare di pari passo”.
Articolo Precedente
“Ristori? Con Draghi non cambia niente, ma ora tv e giornali non ci chiamano più”. Ora i malumori dei ristoratori restano inascoltati
Articolo Successivo
Lotteria degli scontrini, domani la prima estrazione. Iscritti 4 milioni di persone, partecipano 542 milioni di biglietti virtuali
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Usa: “Telefonata Trump-Putin? Pace mai così vicina”. “Il tycoon pensa a riconoscere la Crimea come russa”. Armi, l’Ue vuole altri 40 miliardi dai “volenterosi”
Mondo
Contro Trump il Canada si fa scudo anche con la corona: “Noi e Regno Unito sovrani sotto lo stesso re”
Mondo
Scontro a distanza Francia-Usa. “Ridateci la statua della libertà”, “Non parli tedesco grazie a noi”
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".