Politica

Sondaggi, con Conte il M5s continua a salire: a un punto dalla Lega. Il Pd ancora in calo dopo l’addio di Zingaretti

La rilevazione di Emg per Cartabianca (Rai3) conferma il trend fotografato da altri istituti: il Movimento 5 stelle è il secondo partito dietro al Carroccio, mentre i democratici hanno cominciato una parabola inversa, accentuata dalle dimissioni del segretario

Dai sondaggi arriva un’altra conferma: la leadership di Giuseppe Conte sta facendo risalire il Movimento 5 stelle, mentre il Partito democratico dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti continua a perdere consenso. Secondo la rilevazione di Emg per Cartabianca (Rai3), il M5s guadagna altri 0,2 punti percentuali e arriva al 21,4%: significa che se si votasse oggi sarebbe a solo un punto di distanza dalla Lega. Il partito di Matteo Salvini resta infatti primo, ma rispetto a una settimana fa vede sparire un altro 0,4% e si ferma al 22,5 per cento. Anche il Pd, come detto, è in calo costante e si conferma come il quarto partito, al 14%. Lo stesso trend fotografato lunedì dall’istituto Swg per il TgLa7, che (seppure con valori diversi) confermava il M5s come secondo partito e Fratelli d’Italia davanti ai democratici.

Il partito di Giorgia Meloni, l’unico all’opposizione del governo Draghi, è quello che ha guadagnato di più nell’ultima settimana secondo Emg: ora viene stimato al 16,4% (+0,6). FdI ha superato il Pd, ma a sua volta è stato scavalcato dal M5s, che dopo l’incontro tra Beppe Grillo e l’ex premier Conte del 28 febbraio scorso ha cominciato a recuperare consenso fino ad arrivare a insidiare la leadership della Lega: evidente il travaso di voti dal Pd, che invece ha cominciato una parabola inversa, accentuata poi dall’addio del segretario Zingaretti.

Dopo il Pd seguono a distanza i partiti più piccoli. Forza Italia viene stimata al 6,8% (+0,2), Italia Viva di Matteo Renzi scende al 4,3%, Azione di Carlo Calenda rallenta al 3,2%, così come Europa Verde e PiùEuropa sono ferme all’1,8%. Sinistra Italiana risale all’1,7%, davanti ad Articolo 1-Mdp e a Cambiamo di Giovanni Toti. Significativa però resta la percentuale di persone che si dichiarano indecise o in questo momento non voterebbero: sono il 41,3 per cento degli intervistati.