Test rapidi? Inorridisco quando vengono utilizzati nel modo sbagliato perché contribuiscono a diffondere il virus soprattutto nelle comunità. Ci sono innumerevoli casi che dimostrano che se usati in modo sbagliato contribuiscono a diffondere il virus specialmente nelle comunità. Fra poco – ha anticipato – la nostra Università annuncerà ufficialmente che si sono delle varianti totalmente invisibili ai test rapidi e questo pone un problema serissimo di sanità pubblica”. Così a Sky TG24 il professor Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova, ospite di Buongiorno ha commentato l’utilizzo diffuso di test rapidi.

Crisanti ha poi parlato del cambio di valutazione dell’indice di contagio: “Vedo con molto favore il passaggio dall’Rt all’incidenza per 100mila casi per settimana: è meno preciso ma permette di adattare le misure in modo più tempestivo. Infatti, l’Rt è preciso ma ci dice quello che è successo 10-12 giorni prima, è come guidare una macchina guardando lo specchietto retrovisore. Purtroppo abbiamo imparato che il virus si riproduce in maniera esponenziale e non si possono prendere decisioni basandosi su quello che è successo 10-12 giorni prima”.

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