Altro giro altra corsa. Nuova emissione di obbligazioni della Commissione Ue per finanziare il programma di sostegno alle misure per la difesa dell’occupazione e dei redditi degli stati membri, il cosiddetto programma SURE (Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency). Sul mercato sono andati titoli a 15 anni per 9 miliardi di euro con una richiesta che è stata paria 10 volti l’offerta. Il rendimento dei titolo si è quindi collocato allo 0,228%. Il Btp italiano di pari durata rende circa l’1%, una differenza di cedola di quasi lo 0,8%.
Si tratta della quinta emissione obbligazionaria nell’ambito di questo strumento e della seconda nel 2021. Sinora sono stati collocati titoli per 62,5 miliardi di euro. Di questi, in attesa delle assegnazioni della tranche odierna, 21 miliardi sono stati destinati all’Italia. Il programma vale complessivamente 90 miliardi, una volta terminato l’Italia riceverà 27,4 miliardi. Si tratta di prestiti e non di trasferimenti che incidono quindi sul debito e andranno ripagati. Il vantaggio è che con l’intermediazione della Commissione paesi come Italia, Spagna, Portogallo o Grecia, ma anche Francia, possono finanziarsi a tassi più vantaggiosi, negativi per scadenze fino a 10 anni e negativi per quelle più brevi. Il successo del programma sia in termini di gradimento dei titoli sul mercato sia per il ricorso da parte degli stati membri, ha suggerito a molto osservatori la necessità di ripensare radicalmente il Meccanismo europeo di stabilità meglio noto come Mes.
Sparito dal dibattito politico italiano dopo la nomina di Mario Draghi, il ricorso al Mes per i prestito destinati alla sanità era stato vigorosamente e ripetutamente chiesto da Italia Viva di Matteo Renzi. Questo nonostante un semplice calcolo evidenziasse l’esiguità e l’incertezza dei risparmi garantiti all’Italia. Il Mes è un soggetto giuridicamente esterno all’Europa che ha avuto un ruolo nel piano di aiuti alla Grecia e in quello di sostegno alla Spagna. Entrambi i paesi hanno deciso di non ricorrere nuovamente al fondo. La Commissione è invece soggetto europeo a pieno titolo, espressione del parlamento Ue e dei governi nazionali. Politicamente il ricorso alle sue obbligazioni è molto più bene accetto.