Scuola

Alunni in Dad, tornano i congedi parentali. Per autonomi, sanitari e forze dell’ordine c’è bonus baby sitter: solo 100 euro a settimana

Su Twitter molti utenti commentano che quei soldi coprono a malapena dieci ore di servizio, equivalenti per gran parte dei genitori a una sola giornata lavorativa. Lo scorso anno il bonus è stato di 1200 euro - 2mila per i lavoratori essenziali - per il periodo marzo-agosto, compresi dunque i mesi in cui le scuole sarebbero state chiuse comunque. Il decreto Ristori bis ha poi previsto altri 1000 euro per il periodo dal 9 novembre al 3 dicembre

Con il decreto Covid approvato venerdì dal governo torna finalmente la possibilità di chiedere congedi parentali retribuiti al 50% per chi ha figli minori di 14 anni in Dad a causa della chiusura delle scuole. E in parallelo viene riproposto il bonus baby sitter per i lavoratori autonomi, i sanitari e le forze dell’ordine. Ma, come annunciato dalla ministra Elena Bonetti, il beneficio sarà di soli 100 euro a settimana, con uno stanziamento totale di 290 milioni. Su Twitter molti utenti commentano che quei soldi coprono a malapena dieci ore di servizio, equivalenti per gran parte dei genitori a una sola giornata lavorativa.

Lo scorso anno il bonus riconosciuto dal cura Italia e poi prorogato dal decreto Rilancio è stato di 1200 euro – che salivano a 2mila per i lavoratori essenziali – per il periodo marzo-agosto, compresi dunque i mesi in cui le scuole sarebbero state chiuse comunque. Il decreto Ristori bis ha poi previsto altri 1000 euro per il periodo dal 9 novembre al 3 dicembre. Stando ai dati Inps sono state accolte domande per un valore complessivo di 815 milioni di euro.

L’espansione della pandemia in Italia, con l’aumento del numero di Regioni in zona rossa e arancione, dalla prossima settimana farà crescere a dismisura il numero di alunni in didattica a distanza: secondo alcuni calcoli, 9 su 10 da lunedì non frequenteranno più le loro scuole almeno fino a dopo Pasqua. Un lockdown quasi totale per la scuola, dunque, simile a quello di un anno fa, se è vero che oltre 7,6 milioni di studenti su 8,3 milioni in totale saranno a casa e solo in pochissime regioni gli istituti vedranno ancora suonare la campanella. Nelle regioni come il Lazio in cui in queste settimane la scuola è rimasta aperta, i presidi in alcuni istituti hanno inviato già oggi circolari chiedendo ai genitori di far portare a casa da scuola tutti i libri “per avere a disposizione tutto il materiale necessario nel caso in cui non dovesse essere possibile mantenere la frequenza in presenza”.

Il governatore della Lombardia Attilio Fontana ha detto di aver chiesto nuovamente al governo che venga prevista la possibilità, per i figli del personale sanitario, di proseguire la frequenza della scuola in presenza. In Puglia invece l’assessore regionale all’Istruzione ha annunciato che a breve sarà sarà firmato un nuovo provvedimento con le disposizioni per le scuole che entreranno in vigore da lunedì prossimo in tutte le province pugliesi, con maggiori restrizioni. In Emilia-Romagna sono tre i ricorsi al Tar da gruppi di genitori di Bologna, Ravenna e Rimini, rispettivamente contro le ordinanze regionali n. 22, 23 e 25 che hanno disposto la chiusura di tutte le scuole ad esclusione di quelle dell’infanzia..