L’intervento del premier all’hub vaccinale di Fiumicino: “Stretta necessaria, sostegno alle famiglie su congedi e smartworking”. E annuncia un’ulteriore manovra sul bilancio dopo i 32 miliardi per il decreto Sostegno (ancora da approvare). Tra i provvedimenti un ampliamento dei fondi per i “nuovi poveri”
Il governo di Mario Draghi intende chiedere al Parlamento un nuovo scostamento di bilancio. Lo ha annunciato lo stesso presidente del consiglio, alla fine della visita all’hub vaccinale di Fiumicino. Si tratta del terzo intervento pubblico del premier dopo il discorso con il quale ha chiesto la fiducia al parlamento. Anche questo volta Draghi si è limitato a leggere un discorso, senza poi sottoporsi a eventuali domande dei giornalisti. “Questa è la mia prima visita in un sito vaccinale, è stata una visita breve ma veramente bella. Questi ragazzi che lavorano come volontari o in forma permanente hanno reso questo che è un luogo medico un luogo di speranza, entrando qui si capisce che ne usciremo”, è l’incipit scelto dal capo del governo, intervenuto dopo Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, e Francesco Rocca, presidente della Croce rossa. Secondo Draghi sulla vaccinazione è “fondamentale la partecipazione di tutti i cittadini. Pensiamo solo che con una vaccinazione diffusa potremo fare a meno di restrizioni come quelle che abbiamo dovuto adottare”.
La visita a Fiumicino, infatti, arriva nella stessa giornata in cui il governo ha varato le nuove misure restrittive per combattere il contagio. “A più di un anno dall’inizio dell’emergenza purtroppo c’è una nuova ondata di contagi: nell’ultima settimana più di 150mila infezioni contro le 131mila della settimana precedente, un incremento di ricoverati quasi di 5000 persone, della terapia intensiva di seicento unità. Questi numeri impongono massima cautela per limitare il numero di morti e impedire la saturazione delle strutture sanitarie”, è il riassunto dei dati dell’epidemia riportato dal capo dell’esecutivo. Che ha spiegato come le nuove strette siano necessarie: “Il ricordo di quanto accaduto la scorsa primavera è vivo, e faremo di tutto per impedire che possa ripetersi. Qualche giorno fa ho ringraziato gli italiani per la loro infinita pazienza. Sono consapevole che le misure di oggi avranno conseguenze sull’istruzione dei figli, sull’economia e sullo stato anche psicologico di noi tutti. Sono necessarie per evitare un peggioramento che renderebbe inevitabili provvedimenti ancora più stringenti. Ma, a queste misure, si accompagna l’azione di governo a sostegno di famiglie e imprese e l’accelerazione della campagna vaccinale, che sola dà speranza di uscita dalla pandemia”. L’ex presidente della Bce ha confermato che nel decreto varato stamani è stato inserito “il diritto al lavoro agile per chi ha figli in didattica a distanza o in quarantena. Per chi svolge attività che non consentono lo smart working, sarà riconosciuto l’accesso ai congedi parentali straordinari o al contributo baby-sitting“. Qui il presidente del consiglio ha tentato una battuta: “Chissà perché dobbiamo usare sempre tutti questi termini inglesi…”. Poi si fa subito serio annunciando che nonostante i 32 miliardi che saranno impegnati nel decreto Sostegni ha “intenzione di proporre al Parlamento, in occasione della presentazione del Documento di Economia e Finanza, un nuovo scostamento di bilancio“. E proprio sul decreto Sostegni, il premier ha confermato che arriverà la prossima settimana. “Le misure previste sono corpose, coprono una platea più ampia e arriveranno rapidamente. Tra i provvedimenti più significativi, c’è il prolungamento della cassa integrazione guadagni, un più ampio finanziamento degli strumenti di contrasto alla povertà, per sostenere i ‘nuovi poveri’, coloro che sono diventati maggioranza nelle file della Caritas. Agli autonomi e alle partite Iva che hanno patito perdite di fatturato riconosceremo contributi in forma più semplice e immediata, senza criteri settoriali”.
L’uscita pubblica dell’inquilino di Palazzo Chigi, però, aveva soprattutto un obiettivo: visitare uno dei più grandi hub vaccinali del Paese. Un tema delicato nelle ore in cui è esploso il caso AstraZeneca e dopo giorni di polemiche sulle categorie dei “saltafila” che hanno beneficiato del vaccino prima delle fasce deboli. “Nella giornata di ieri, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha bloccato un lotto di vaccini AstraZeneca, dopo la segnalazione di alcuni gravi eventi avversi – ha ricordato Draghi – È una decisione precauzionale, in linea con quanto fatto in altri Paesi europei, e che dimostra l’efficacia dei sistemi di farmacovigilanza. Il parere dell’Aifa, condiviso dagli scienziati, è che non ci sia alcuna prova che questi eventi siano legati alla somministrazione del vaccino. L’Ema sta esaminando i casi sospetti, ma ha anche consigliato di proseguire col suo utilizzo. Qualunque sia la decisione finale dell’Ema, posso assicurarvi che la campagna vaccinale proseguirà con rinnovata intensità”. Secondo il capo del governo, comunque, sui vaccini, “ad oggi, si vedono già i primi risultati di un’accelerazione. Solo nei primi undici giorni di marzo è stato somministrato quasi il 30% di tutte le vaccinazioni fatte fino all’inizio di questo mese: è il doppio della media dei due mesi precedenti. Il ritmo giornaliero attuale è di circa 170.000 somministrazioni al giorno. L’obbiettivo è triplicarlo presto. Abbiamo già ricevuto 7,9 milioni di dosi, ma contiamo su una forte accelerazione nelle prossime settimane, anche a seguito della recente approvazione del vaccino Johnson & Johnson“. Secondo il premier l’obiettivo realistico è “utilizzare tutti gli spazi utili disponibili per le vaccinazioni. Ci si potrà vaccinare non solo negli ospedali, ma anche nelle aziende, nelle palestre e nei parcheggi come questo di Fiumicino. In Italia sono già operativi 1694 siti vaccinali fissi e altri verranno individuati“.
A questo proposito il capo del governo ha parlato esplicitamente di “cambio di passo” per il quale “avremo bisogno dell’aiuto di molti. Penso prima di tutto ai medici generali, specialisti e specializzandi, con cui abbiamo già sottoscritto accordi a tal fine. Ma anche ai medici competenti delle aziende, ai medici sportivi e agli odontoiatri. Opereranno nel pieno rispetto dei protocolli medici, per garantire somministrazioni rapide e sicure. Il loro contributo è centrale per il successo di questa campagna, come lo è già stato in tutte le altre fasi della pandemia, ma fondamentale è la partecipazione di tutti i cittadini”. Draghi ha voluto lanciare un messaggio specifico al rispetto di “un ordine dato dall’età e dalle condizioni di salute. A tutti, chiedo di aspettare il proprio turno, come ha fatto in maniera esemplare il Presidente della Repubblica. È un modo di mostrarci una comunità solidale”. Sull’approvvigionamento di dosi, ha ricordato che “l’Unione europea ha preso degli impegni chiari con le case farmaceutiche e ci aspettiamo che vengano rispettati. In queste settimane abbiamo preso decisioni forti nei confronti delle aziende in ritardo con le consegne. Seguiteremo a farlo, per difendere la salute degli italiani”. Sul futuro, invece, ha spiegato che oggi in Consiglio dei ministro il ministro del Turismo ha ricordato “non sappiamo quando usciremo da questa situazione ma quando ne usciremo dobbiamo essere organizzati per la riapertura delle attività economiche e dovremo aggiornare già oggi i protocolli regionali”.