Anche Barbara D’Urso potrebbe essere convocata a Roma per essere ascoltata dal pm Carlo Villani, che ha aperto un’indagine sulla presunta istigazione al suicidio in relazione alla morte del produttore e sceneggiatore tv, Teodosio Losito, trovato senza vita nella sua abitazione nel gennaio del 2019. A rivelarlo è il Corriere della Sera, secondo cui la conduttrice potrebbe essere ascoltata già in questi giorni, aggiungendosi così alla lista dei «testimoni vip» che comprende i protagonisti del Grande Fratello Vip e diversi personaggi legati alle produzioni Ares.
Quando e in quali modalità la D’Urso verrà ascoltata dal pm non è ancora chiaro (i suoi programmi vanno in onda da Cologno Monzese, mentre le indagini si svolgono al tribunale di Roma, a Piazzale Clodio) mentre l’Ansa ha fatto sapere che proprio questa mattina è stato ascoltato dal pubblico ministero Gabriel Garko, in qualità di «persona informata sui fatti». Perché Garko? Perché l’attore è stato tra i volti di punta delle fiction Ares prodotte per Mediaset, da Il bello delle donne a L’onore e il rispetto, e ha conosciuto bene sia Losito che Alberto Tarallo, produttore delle serie sbanca ascolti. Al centro dell’indagine c’è dunque la morte di Losito, sulla quale l’ex finta fidanzata di Garko, Adua Del Vesco – sentita ieri, sempre a piazzale Clodio – e Massimiliano Morra (a sua volta ex finto fidanzato della Del Vesco, che nel frattempo ha abbandonato il nome d’arte e si fa chiamare Rosalinda Cannavò), durante una serie di confidenze notturne al Grande Fratello Vip, si erano lasciati andare a una serie di clamorose dichiarazioni che avevano innescato il cosiddetto Ares Gate. Proprio in quella chiacchierata tra i due attori, a un certo punto Morra domandò il motivo del gesto estremo di Losito, aggiungendo che alcuni amici che il produttore aveva a Zagarolo gli avevano parlato di altri tentativi precedenti a quello fatale del gennaio 2019. A quel punto, in maniera lapidaria e inaspettata, la Del Vesco disse: «Suicidio… io direi istigazione al suicidio». Per poi aggiungere: «Se fossi rimasta avrai fatto la sua fine. Tu non immagini cosa ho passato. Ero veramente sola, con il suo gesto Teo ha liberato anche me, altrimenti oggi non sarei più qui…che poi io non ci credo che sia stato un suicidio sai? Tanto sappiamo bene chi è l’artefice di questo schifo».
Parole forti, che si sommarono ad altri dettagli – dall’ormai celebre «innominabile» all’esistenza di un mai identificato Lucifero burattinaio – fino a comporre il quadro attorno ad una presunta «setta» che fece scoppiare uno scandalo mediatico al centro del quale finì il produttore Alberto Tarallo, storico compagno di Losito, il quale diffidò Mediaset, il Grande Fratello e chiunque si occupasse della vicenda (compresa la D’Urso). «Ma quale setta? Al massimo organizzavamo dei pranzi e ci veniva Ursula Andress», preciso Tarallo ospite a Non è l’Arena, da Massimo Giletti. Quanto alle accuse sulla presunta istigazione al suicidio, il produttore rispose senza tentennamenti: «Provo un senso di ribrezzo acuto e doloroso. Teo era depresso da un anno, ma il suicidio è stato un lampo a ciel sereno. La mattina in cui si è tolto la vita ci siamo visti e abbiamo lavorato, negli ultimi giorni era rilassato e sembrava che il peggio fosse finito. “Ricordati che io ti amo e ti amerò per sempre”, sono state le sue ultime parole. È stata la sua ultima dichiarazione d’amore». Parole che probabilmente nelle prossime ore sarà chiamato a ripetere davanti al Pm: dopo la Del Vesco – che poche ore dopo l’interrogatorio, ha scritto su Instagram: «La verità scavalcherà ogni segnale di omertà» – Morra e Garko, sarà lui il prossimo a parlare con i magistrati e nel frattempo il suo avvocato, Daria Pesce, ha ribadito che le notizie circolate in questi mesi sono «totalmente false oltre che altamente lesive». Come finirà l’indagine? Non sono da escludere altri colpi di scena.