Un secondo lotto di vaccino Astrazeneca è stato sospeso, in via precauzionale, oggi in Campania, in seguito alla richiesta alle regioni dell’Istituto superiore di sanità di inviare campioni di fiale del composto, sviluppato dall’Università di Oxoford, in modo da consentire analisi comparative. In Campania il lotto scelto per l’approfondimento è AV6096, quello da cui veniva il vaccino inoculato a Vincenzo Russo, il bidello deceduto ad Acerra tre giorni dopo la somministrazione, caso per il quale si attende l’autopsia non essendo emerse finora connessioni tra la vaccinazione e il decesso. Russo, 58 anni, lavorava in una scuola di Casalnuovo (Napoli) ed è morto il 10 marzo nella clinica Villa dei Fiori di Acerra, tre giorni dopo essersi sottoposto alla vaccinazione aall’ospedale di Giugliano in Campania. I familiari, difesi dall’avvocato Raffaella Iodice, hanno presentato una denuncia alla Polizia di Stato di Acerra e sulla vicenda la Procura di Nola ha aperto un fascicolo, disponendo appunto l’esame autoptico. Nella denuncia, la moglie ha riferito che l’uomo lamentava forti dolori allo stomaco ed è stato portato dal 118 alla clinica acerrana, dove, nella notte tra martedì e mercoledì, le sue condizioni sono peggiorate fino al decesso.

Si tratta della seconda denuncia presentata in Campania da familiari che temono che la morte di un proprio congiunto possa essere legata alla somministrazione di un vaccino anti Covid. Nel primo caso si era trattato di una professoressa di Napoli, Anna Maria Mantile, 62 anni, deceduta pochi giorni dopo la somministrazione del vaccino Astrazeneca nell’ambito della campagna vaccinale sul personale scolastico. L’autopsia disposta dalla Procura di Napoli ha però escluso un legame con il vaccino, individuando in un infarto intestinale la causa della morte della donna. Sarà comunque svolto un esame istologico sui campioni prelevati. Anche in questo caso, la dose di Astrazeneca inoculata non apparteneva al lotto bloccato dall’Aifa.

“Il lotto che è stato bloccato da Aifa conteneva 560mila dosi di cui 250mila destinate all’Italia e le altre a 7 paesi europei. Si sa che ci saranno eventi avversi quando si inizia una campagna di massa ma non possiamo dire se ora gli eventi segnalati abbiano un nesso di causalità. In Gran Bretagna sono stati somministrati 9 milioni di dosi e non sono riportati eventi avversi di particolare gravità e Ema continua a rassicurare. Quindi è chiaro che la campagna va avanti ma non dobbiamo sottovalutare tali episodi” ha detto il direttore della Prevenzione Gianni Rezza alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio settimanale.

Il blocco del lotto del vaccino di Astrazeneca “è di tipo cautelare, ovvero è qualcosa che bisogna fare quando c’è un pericolo potenziale ed è logico si faccia. Ci sarà una commissione che deciderà se i problemi siano o no in relazione coi vaccini. Ricordo però che il vaccino è fatto per impedire una crescita del virus e non ha azione su altri tipi di patologia. Le patologie che normalmente avvengono continueranno ad avvenire”, quindi “non c’è dubbio che avremo tanti di questi episodi” ha detto Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs di Milano, durante la trasmissione Agorà su Rai Tre. “In questo periodo – ha sottolineato – abbiamo circa 2.000 decessi al giorno per varie cause. È probabile che qualcuno muoia 3, 5 o 10 giorni dopo aver fatto il vaccino, ma magari sarebbe morto in ogni caso”. D’altronde le trombosi “non sono state rilevate in Gran Bretagna o Israele dove la vaccinazione è stata fatta su milioni di persone. È giusta quindi – ha concluso Garattini – una grande attenzione, per esser sicuri di limitare possibili danni, ma poi bisogna accettare il giudizio delle commissioni che dicono che non c’è rapporto con la vaccinazione, come è successo durante le sperimentazioni, quando l’uso del vaccino è stato bloccato per alcuni giorni, anche se poi si è visto che non c’erano connessioni con i problemi manifestati“.

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