Il direttore dell'Agenzia del farmaco italiana, intervistato dal Corriere della sera, rassicura sul vaccino della società anglo-svedese e sottolinea: "Il rapporto tra benefici e rischi è estremamente favorevole. Non bisogna averne paura"
Rassicura sul vaccino di AstraZeneca dopo le inchieste scattate negli ultimi giorni in Sicilia, il ritiro del lotto in Italia e la sospensione delle somministrazioni in Danimarca, Norvegia e Islanda, ricordando che “per quanto riguarda alcune segnalazioni più gravi, incluse alcune morti improvvise o infarti, il nesso di causalità col vaccino non è stato stabilito e sono pertanto da considerare episodi dovuti ad altro“. Ma soprattutto il direttore dell’Aifa Nicola Magrini in un’intervista al Corriere della Sera osserva come non si sia “mai visto un allarme diventato così ampio sulla base di così pochi dati” e ribadisce, come peraltro ha fatto giovedì anche l’Agenzia europea del farmaco, che “il vaccino di AstraZeneca è sicuro. Il rapporto tra benefici e rischi è estremamente favorevole. Non bisogna averne paura al momento e occorre continuare a recarsi ai centri vaccinali con grande tranquillità“, in modo da “non compromettere il buon esito della campagna vaccinale, che sarà in grado in pochi mesi di spegnere la pandemia”.
Magrini ricorda poi che “milioni di persone sono state trattate in tutto il mondo, oltre 10 milioni solo nel Regno Unito, e non hanno avuto che effetti indesiderati lievi, di breve durata”. Intanto l’agenzia britannica che regola i farmaci (la Mhra-Medicines and Healthcare products Regulatory Agency) sta monitorando i possibili effetti avversi dei vaccini attraverso un programma chiamato “Yellow Card”, cartellini gialli che corrispondono alle segnalazioni volontarie, direttamente da parte di chi riceve il vaccino, di tutte le sospette reazioni avverse che potrebbero aver sviluppato. E dopo oltre due mesi dall’inizio della campagna vaccinale, per entrambi i vaccini usati in Gran Bretagna la media va dai 3 ai 6 cartellini gialli per 1000 dosi somministrate.
Magrini, interpellato sugli accertamenti sui decessi italiani, risponde: “Sarà importante leggere l’esito delle autopsie nel dettaglio. Per almeno un caso è già stata esclusa la relazione diretta col preparato di AstraZeneca. Oggi sarà effettuata l’autopsia sul militare di Augusta. È di primario interesse perché è il caso più ravvicinato alla somministrazione della dose”. In merito al lotto ABV2856 al centro degli approfondimenti, osserva: “È molto grande, circa 500mila dosi, distribuito per metà all’Italia, su tutto il territorio nazionale”.
E rassicura chi si è già immunizzato: “Gli eventuali effetti indesiderati si sviluppano nei giorni immediatamente successivi all’iniezione, di solito non oltre 48 ore. Non c’è alcun motivo di saltare il richiamo”.