Per ora si tratta di 1.500 persone sugli spalti a partita e solo dai 16 anni in su, visto che l'immunizzazione scatta da quella età. E per effetto della vaccinazione, i contagi stanno scendendo
Israele prosegue nel suo cammino verso il ritorno alla normalità grazie al Green Pass, il documento che attesta l’avvenuta vaccinazione o la guarigione dal Covid. In entrambi i casi, l’immunità dalla malattia. E dopo avere riaperto ristoranti e teatri a chi possiede il certificato, adesso è il momento degli stadi.
Così, per la prima volta dopo un anno, il calcio israeliano torna a rivivere tra i tifosi. Da ieri infatti – secondo le nuove norme seguite al calo dei casi – i sostenitori delle squadre sono stati riammessi in presenza proprio grazie al Green Pass. Negli stadi con capacità superiore ai 10mila posti sarà consentito l’ingresso fino a 1.500 persone, in quelli con capacità inferiore potranno entrare non più di 750 tifosi.
Le partite si sono svolte a Tel Aviv, Gerusalemme, Haifa, Netanya e Kiryat Shmona. “Ho contato i giorni”, ha detto un tifoso ad una tv. “È stato veramente da pazzi non essere per un anno intero allo stadio. Chi è lontano dal calcio, non può capirlo”, ha raccontato un altro. Del resto per effetto della vaccinazione, i contagi stanno scendendo: il tasso di positività è al 2.9% e il fattore R è sceso allo 0,78.