“Senza i lavoratori che lottano saremo tutti schiavi”. Lo gridano gli oltre mille lavoratori del sindacato Si Cobas che si sono riuniti a Piacenza dopo gli arresti, le perquisizioni e le denunce di alcuni di loro per lo sciopero e il blocco nel gruppo Tnt. Sono arrivati da tutta Italia per chiedere la liberazione dei due sindacalisti ai domiciliari e per ribadire il ruolo che la lotta sindacale ha avuto in quello che è uno dei poli della logistica più importante d’Italia. “Nella logistica veniva abbassato il costo del lavoro attraverso lo sfruttamento degli immigrati che lavoravano in condizioni di schiavitù – ricorda Gino, storico sindacalista del Si Cobas – noi abbiamo portato i diritti con la forza dei lavoratori”. Maternità al 100%, Tfr, ferie pagate, tredicesima, buoni pasto. Conquiste che i lavoratori hanno ottenuto con scioperi e picchetti in tutta Italia. “Avevamo contratti multiservizi a 5 euro all’ora – racconta un lavoratore di un magazzino della provincia di Piacenza – adesso guadagniamo dieci euro all’ora grazie al cambio di contratto ottenuto con la lotta”.