«L’ipotesi d’istigazione al suicidio a proposito della morte di Teodosio Losito? Penso che verrà modificata». A dirlo è stata la criminologa investigativa Roberta Bruzzone al termine della puntata di Non è l’Arena, il programma di Massimo Giletti che ieri sera è tornato a occuparsi del caso Ares Gate. Durante la serata, il conduttore ha infatti mandato in onda serie di testimonianze inedite, che rischiano di incrociarsi con l’indagine sulla presunta istigazione al suicidio in relazione alla morte del produttore e sceneggiatore tv, aperta a Roma dal pm Carlo Villani.
PERCHÉ LA PROCURA HA APERTO UN’INDAGINE SUI SUICIDIO DI LOSITO
Dopo Adua Del Vesco, Massimiliano Morra e Gabriel Garko, è quasi certo che il pm Villani sia pronto ad interrogare altri personaggi famosi, tra cui anche Barbara D’Urso, che nelle sue trasmissioni si è occupata dell’Ares Gate scoppiato al Grande Fratello Vip, durante il quale la Del Vesco e Morra parlarono del suicidio di Losito, lasciandosi scappare la tesi dell’istigazione al suicidio. «Hanno riferito alcuni passaggi delicati suscettibili d’indagine d’ufficio, questo è procedibile d’ufficio», ha spiegato Roberta Bruzzone, in diretta a La7. «Quando lanci accuse di questa portata, è più che naturale che la Procura voglia capire bene di cosa parliamo. Le parole hanno un peso e in questo caso un peso notevole», ha osservato la criminologa. Quanto all’idea che il mondo legato alla casa di produzione Ares fosse una sorta di setta, ha poi aggiunto: «Di solito quando c’è una manipolazione settaria non è così facile uscire da un contesto di riferimento, anzi, di solito avvengono una serie di passaggi volti a demolire quelli che escono da quel tipo di settore. Non mi pare che sia accaduto in questo caso».