Fino al 6 aprile, sarà in vigore il nuovo decreto legge del governo Draghi per contrastare la diffusione del virus, per limitare la diffusione delle varianti e tutelare la campagna vaccinale. Undici regioni entrano in zona rossa, mentre in quelle gialle si applicano le regole di quelle arancioni. Solo la Sardegna rimane bianca. Ecco cosa si può fare e cosa no fino a Pasqua compresa
A poco più di un anno dal primo lockdown che diede all’Italia la consapevolezza della gravità della pandemia di coronavirus, nel Paese tornano restrizioni diffuse in tutte le regioni per cercare di arginare la terza ondata di Covid caratterizzata dalle varianti. Così, da oggi, l’Italia torna a colorarsi di rosso e arancione, con le nuove restrizioni e chiusure imposte dall’ultimo decreto legge approvato dall’esecutivo. Se un anno fa l’obiettivo principale era quello di evitare il collasso degli ospedali italiani, con le migliaia di positivi che occupavano i reparti di terapia intensiva, oggi, con le rianimazioni nuovamente sotto pressione ma con personale e strutture più attrezzati a contrastare l’avanzata del virus, l’altro grande obiettivo è quello di non compromettere la campagna vaccinale limitando la diffusione delle varianti. La campagna, a detta del governo e del generale Figliuolo, dovrebbe conoscere l’accelerata definitiva nella seconda metà di aprile, con 500mila somministrazioni al giorno, nel tentativo di immunizzare gran parte della popolazione entro la fine dell’estate. Dall’applicazione delle restrizioni della zona arancione anche alle regioni in fascia gialla fino alla Pasqua ‘blindata’, ecco tutte le restrizioni in vigore da oggi fino al 6 aprile e le disposizioni del governo sui casi specifici.
Italia a tinte rosse, al massimo arancioni
Sono 11 le Regioni o Province autonome che passano o rimangono in zona rossa da oggi fino al 6 aprile. Per evitare il sovraccarico delle strutture ospedaliere durante le somministrazioni del vaccino, nel nuovo decreto del governo Draghi è stato introdotto il limite dei 250 contagi ogni 100mila abitanti per far scattare automaticamente la fascia di rischio più alta. Così Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e Trentino Alto Adige (in provincia di Bolzano, formalmente arancione, sono in vigore restrizioni da zona rossa per volere della giunta provinciale) si aggiungono a Campania e Molise. Mentre in arancione si troveranno, oltre alla già citata provincia di Bolzano, Toscana, Umbria e Abruzzo. Gialle la Liguria, la Valle d’Aosta, la Calabria e la Sicilia, ma queste, come si legge nel nuovo dl, dovranno comunque attenersi alle disposizioni previste per la fascia di rischio arancione. Unica regione a rimanere in zona bianca è la Sardegna.
Spostamenti, in zona rossa solo per lavoro, salute o necessità. In arancione ok a visite nel Comune
Per chi abita nelle regioni inserite nella più alta fascia di rischio sono consentiti esclusivamente gli spostamenti per “comprovati motivi di lavoro, salute o necessità”, oltre al rientro nella propria residenza, domicilio o abitazione. Fino al 2 aprile e nella giornata del 6 aprile saranno vietate le visite ad amici o parenti o comunque in un’altra abitazione privata per motivi che non siano di lavoro, salute o necessità.
Nei giorni di Pasqua, il 3, 4 e 5 aprile, sarà invece consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata della stessa regione, tra le 5 e le 22, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. Questo provvedimento vale su tutto il territorio nazionale, a prescindere dal colore delle regioni, proprio come accadde durante le vacanze di Natale. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni, così come persone disabili o persone non autosufficienti conviventi.
Nelle Regioni in zona arancione, invece, dal 15 marzo al 2 aprile e nella giornata del 6 aprile è consentito spostarsi all’interno del proprio comune tra le 5 e le 22 per visitare amici o parenti, una sola volta al giorno, seguendo gli stessi paletti.
Sarà sempre possibile raggiungere le seconde case (se di proprietà)
Per i proprietari di seconde case sarà sempre possibile raggiungerle, anche in un’altra regione di qualsiasi colore, ma solo per chi può comprovare di avere effettivamente avuto titolo per recarsi nello stesso immobile prima del 14 gennaio 2021. Sono esclusi tutti i titoli di godimento successivi, comprese le locazioni brevi non soggette a registrazione. “La casa di destinazione – specificano inoltre dalla Presidenza del Consiglio – non deve essere abitata da persone non appartenenti al nucleo familiare convivente e vi si può recare unicamente lo stesso nucleo”.
Autocertificazione: sempre necessaria in zona rossa, in arancione quando si esce dal Comune
Per qualsiasi spostamento che rappresenti un’eccezione rispetto a quelli stabiliti per la fascia di rischio d’appartenenza, è sempre necessaria l’autocertificazione. Nello specifico, in zona rossa si deve essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento rientri tra quelli consentiti, anche mediante autodichiarazione che potrà essere fornita dalle forze di polizia.
In zona arancione e gialla, invece, dalle 5 alle 22 non è necessario motivare gli spostamenti all’interno del proprio Comune. Per quelli verso altri Comuni e quelli dalle 22 alle 5 anche all’interno del proprio Comune si deve essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento rientra tra quelli consentiti tramite un’autodichiarazione.
Bar e ristoranti, consentiti solo l’asporto e la consegna a domicilio
Sia per coloro che vivono in zona rossa che per chi si trova in zona arancione, è sempre vietato consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione e nelle loro adiacenze. Dalle 5 alle 22 è consentito l’asporto, mentre la consegna a domicilio è senza limiti di orario. I ristoranti degli alberghi sono aperti per i clienti che vi alloggiano, anche in zona rossa. Quindi è consentita (senza limiti di orario) la ristorazione solo all’interno dell’albergo o della struttura ricettiva in cui si alloggia.
Negozi e mercati: in zona rossa solo generi alimentari, prima necessità e negozi per la prima infanzia
In zona rossa restano aperte solo le attività commerciali che vendono generi alimentari o beni di prima necessità. Ammessa anche la vendita al dettaglio di articoli per la prima infanzia. I negozi che vendono abbigliamento o calzature sia per adulti che per bambini possono restare aperti per la sola vendita di prodotti per bambini, chiudendo le altre aree. L’unica novità rispetto agli ultimi dpcm riguarda parrucchieri, barbieri e centri estetici: nelle zone rosse saranno chiusi, proprio come accadde nel lockdown nazionale di un anno fa.
Luoghi di culto, funzioni permesse anche in zona rossa
Nessuna limitazione riguardo alla partecipazione alle funzioni religiose. Ognuno, anche in zona rossa, può recarsi liberamente nel luogo di culto più vicino a casa, con le funzioni che vedranno la partecipazione di persone, seppur nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo con le rispettive confessioni.
Sport e passeggiate, ok all’attività nel proprio Comune: per corsa o bici si può sconfinare
In zona rossa sono ammesse passeggiate e attività motoria all’aperto esclusivamente in prossimità della propria abitazione, con l’obbligo di rispettare un metro di distanza da altre persone. Ok anche all’attività sportiva esclusivamente nel territorio del proprio Comune, dalle 5 alle 22, in forma individuale e all’aperto, mantenendo la distanza interpersonale di due metri. Se si fa corsa o bici è però possibile anche sconfinare nel territorio di un altro Comune “purché tale spostamento resti funzionale unicamente all’attività sportiva stessa e la destinazione finale coincida con il Comune di partenza”.
Nelle aree arancioni, invece, è sempre consentito fare attività sportiva in un altro comune, “qualora questa non sia disponibile nel proprio”.