Sono delle macchie rosse grandi come monete da 1 o 5 centesimi. Possono comparire sulle gambe, molto spesso verso l’interno coscia. Ma anche sul petto e sulla schiena. È così che si presentano le eruzioni cutanee nei bambini affetti da una rara condizione di iperinfiammazione correlata a Sars-CoV-2, chiamata MIS-C. E sono questi i “campanelli d’allarme” che genitori e medici dovrebbero tenere sott’occhio in tempi di pandemia. A diffondere queste nuove indicazioni è un gruppo di medici del Children’s Hospital di Philadelphia in un report pubblicato su Open Forum Infectious Diseases.

MIS-C sta per sindrome infiammatoria multisistemica dei bambini. Inizialmente confusa con la sindrome di Kawasaki, le prime diagnosi sono state effettuate lo scorso anno, quando i medici hanno notato che alcuni bambini esposti a Sars-CoV-2 presentavano un’infiammazione in una serie di organi. I piccoli che ne sono affetti manifestano vasculite (infiammazione dei vasi sanguigni), problemi cardiaci, intestinali e un aumento sistemico dello stato infiammatorio. Caratteristiche in parte comuni a quella di un’altra vasculite, la malattia di Kawasaki, che avevano fatto pensare in un primo momento a un nesso di causalità tra Kawasaki e infezione da Sars-CoV2. Il Center for Desease Control ha affermato che questa condizione può essere fatale, ma che per fortuna nella maggior parte dei casi i bambini sopravvivono.

Tuttavia, diagnosticare questa patologia rara legata al nuovo coronavirus si è subito rivelato complicato. Molti dei suoi sintomi, infatti, sono simili ad alcune comuni infezioni infantili: oltre alle eruzioni cutanee, ci sono febbre e disturbi gastrointestinali. Per questo i medici americani hanno deciso di mettere insieme le informazioni su MIS-C analizzando nel dettaglio la manifestazione della patologia su 7 pazienti. In questo modo hanno concluso che in più della metà dei piccoli pazienti esaminati le eruzioni cutanee si sono presentate con minuscoli punti rossi. I ricercatori americani dicono che nei bambini esaminati non c’è un solo tipo di eruzione cutanea o un solo posto in cui emerge comune a tutti i casi di MIS-C. Hanno così condiviso le foto nella speranza di aiutare i medici a diagnosticare casi futuri. “Ci auguriamo che le informazioni fornite aiuteranno i pediatri generali e i medici del pronto soccorso a capire se un paziente con la febbre richiede un esame più approfondito”, spiega Audrey Odom John, autrice dello studio. “Dato che alcune eruzioni cutanee associate a MIS-C sono distintive, immaginiamo anche che queste immagini potrebbero aiutare molti genitori che sono alla ricerca di segni che indicano che il loro bambino ha bisogno di una valutazione immediata”, aggiunge.

In termini di localizzazione dell’eruzione cutanea, tutti i pazienti nello studio ne hanno sviluppato una nella parte inferiore del corpo e cinque dei sette pazienti hanno sviluppato un’eruzione cutanea nella parte interna delle cosce. Anche le eruzioni cutanee sul petto e sugli arti superiori erano piuttosto comuni: sono comparse su quattro pazienti su sette. Più della metà dei pazienti presentava placche anulari di piccole a medie dimensioni. Più della metà dei pazienti nello studio ha sviluppato anche porpora, cioè minuscole macchie rosse, spesso al centro delle piccole placche anulari circolari.

Meno della metà dei pazienti ha sviluppato un’eruzione cutanea rosso ciliegia sulla parte inferiore dei piedi e sui palmi delle mani. Le eruzioni cutanee sul viso erano rare e raramente hanno causato prurito. “A seconda dell’età del bambino, i genitori potrebbero non guardare regolarmente il petto, la schiena o le cosce , ma è qui che tendono a comparire le eruzioni cutanee associate a MIS-C”, sottolinea John. “Dato che MIS-C è ancora in gran parte una diagnosi che si effettua per esclusione, i genitori e gli operatori sanitari dovrebbero cercare eruzioni cutanee in questi luoghi se il bambino ha una febbre che sembra sospetta”, conclude.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

La passeggiata nello spazio dei due astronauti della Nasa: le immagini sono spettacolari

next
Articolo Successivo

AstraZeneca, università di Oxford: “Nessun incremento di trombosi in chi ha ricevuto il vaccino in Gran Bretagna”

next