Nel giorno in cui ha scelto Gene Sperling, ex capo del Consiglio economico nazionale sotto Bill Clinton e Barack Obama, come Zar per l’attuazione del piano Covid da 1.900 miliardi di dollari, Joe Biden annuncia alla Nazione che nei prossimi dieci giorni saranno completate 100 milioni di vaccinazioni e consegnati lo stesso numero di assegni Covid nelle loro tasche. È questo il primo step elaborato dagli esperti della Casa Bianca per iniziare a far fruttare il maxi-piano economico per la lotta al coronavirus approvato nei giorni scorsi dal Congresso.

Il presidente americano, che ha parlato in una conferenza stampa in diretta tv, aveva annunciato il raggiungimento dei 100 milioni di vaccinati entro i primi cento giorni di mandato, ma con questa accelerata, se le tempistiche saranno confermate, riuscirà nell’intento in soli due mesi. “Vaccinare gli americani, far tornare i bambini a scuola, dare agli americani la possibilità di riprendersi con gli assegni”, ha detto il presidente riferendosi agli aiuti diretti da 1.400 dollari.

Uno sforzo economico che, secondo le indiscrezioni circolate su alcuni media americani, avrà ripercussioni sulle future politiche fiscali del Paese. Da quanto si legge, infatti, Biden sta valutando il maggiore aumento delle tasse federali dal 1993 per finanziare le sue prossime mosse a sostegno dell’economia. Dopo il piano di stimoli da 1.900 miliardi di dollari, l’amministrazione valuta infatti altre misure, dal valore ancora più alto, da finanziare non con il solo debito governativo ma con una componente fiscale con attesi aumenti per le tasse su società e individui con redditi alti. Al centro del prossimo intervento ci saranno iniziative sulla lotta al cambiamento climatico, per nuove infrastrutture, maggiori aiuti alle categorie in difficoltà e lotta alla sperequazione fiscale.

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