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Cronaca

Ultimo aggiornamento: 13:43 del 16 Marzo 2021

Astrazeneca, giornalista Roberta Villa: “Temo un grosso crollo nella fiducia dei cittadini. Forse dietro allo stop motivi commerciali”

AstraZeneca, Roberta Villa: "Forse dietro allo stop ci sono motivi commerciali e geopolitici. Attendiamo chiarimento Ema ma temo crollo fiducia dei cittadini"
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Stop del vaccino Astrazeneca? I dati britannici dimostrano che, su milioni di persone vaccinate, il numero di casi di tromboembolia sono circa 12-15 sia per Astrazeneca, sia per Pfizer. C’è il sospetto che ci sia dietro qualche implicazione geopolitica ed economica che noi comuni cittadini non riusciamo a vedere“. Sono le parole pronunciate ai microfoni di “24 Mattino”, su Radio24, da Roberta Villa, medico, giornalista e divulgatrice scientifica, che aggiunge: “Io però ho grande fiducia nell’Ema, quindi spero che giovedì da parte dell’agenzia europea arrivi una spiegazione più chiara. Peccato che in questi giorni si perda la possibilità di vaccinare decine di migliaia di persone e che comunque ci sia il timore che da venerdì, cioè quando l’Ema quasi sicuramente darà il via libera, ci sarà un grosso crollo nella fiducia dei cittadini“.

Villa stigmatizza la confusione nell’informazione e sottolinea la mancanza di nesso tra i decessi e i vaccini: “Io non riesco a capire come possiamo mettere insieme mele e pere, cioè tutte le possibili cause di decesso che avvengono normalmente, perché normalmente in Italia muoiono 2mila persone al giorno. Ci sono purtroppo persone che muoiono il giorno prima della vaccinazione, come persone che muoiono il giorno dopo. Nello specifico, la segnalazione del Paul-Ehrilich Institut, l’istituto tedesco che ha spinto il governo a sospendere i vaccini AstraZeneca, riguarda una condizione molto rara di trombosi cerebrale, ma i casi che si sono verificati in Italia sono di tutt’altra natura: abbiamo un infarto cardiaco, un infarto intestinale e altri morti improvvise che avvengono purtroppo in ogni caso. Sono, cioè, cose che purtroppo succedono”.

La giornalista cita un articolo dell’Associazione Italiana di Epidemiologia, pubblicato su “Scienza in rete”: “I casi di tromboembolie si verificano ogni settimana in Italia in quantità pari a uno o due ogni 100mila persone e quindi fino a 8 casi al mese su 100mila persone. Gli epidemiologi calcolano che siano state vaccinate almeno 800mila persone, quindi in un mese si sarebbe dovuto verificare per il solo effetto del vaccino un numero di ricoveri ospedalieri per trombosi venosa fino a 64. Questi casi si verificano non certo per effetto del vaccino, ma per effetto della normale incidenza della malattia – conclude – Nella confusione delle informazioni che stanno circolando in queste ore c’è il tema della trombocitopenia, cioè la riduzione delle piastrine nel sangue: questa è una complicazione che può capitare rarissimamente con le vaccinazioni attraverso un meccanismo autoimmune. Può capitare, ma non c’entra nulla coi casi che stiamo osservando. Insomma, si sta mescolando tutto insieme ma, secondo me, non c’è alcun segnale d’allarme. Se l’Ema ha preso questo provvedimento, avrà le sue ragioni, però non ce le sta comunicando. Questo non va bene“.

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