Ripartire subito con le vaccinazioni Astrazeneca se da Ema arriverà il via libera: è la sintesi di quanto hanno concordato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il presidente francese, Emmanuel Macron, in una telefonata riferita da Palazzo Chigi. I leader di Italia e Francia hanno avuto uno scambio di vedute sulla sospensione del farmaco di Astrazeneca e chiarito che “in caso di conclusione positiva dell’analisi dell’Ema”, sono pronti a “ripartire speditamente”. Per ora lo stop cautelativo durerà fino al 18 marzo, in attesa appunto delle conclusioni dell’analisi condotta dall’agenzia europea per i medicinali. Una ripartenza coordinata e rapida può essere fondamentale per ridare impulso a una campagna vaccinale che altrimenti rischia ulteriori ritardi. In serata, il primo ministro francese Jean Castex intervistato da Bfm Tv ha detto che si farà vaccinare con AstraZeneca “una volta che verrà dato il via libera” alla somministrazione da parte dell’Ema.
Intanto, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato che dieci milioni di dosi del vaccino Pfizer-Biontech previste per la seconda metà del 2021 arriveranno in Europa già nel secondo trimestre. Un anticipo o, come definito da von der Leyen, “un ‘accelerazione” che arriva a neanche 24 ore dallo stop precauzionale del vaccino Astrazeneca. Due fatti che però von der Leyen non mette in correlazione diretta nella nota stampa con cui è stato annunciato il nuovo patto commerciale. “La Commissione europea e Pfizer-Biontech hanno raggiunto un accordo per accelerare le consegne” è scritto: si tratta, come detto, della fornitura di 10 milioni di dosi che erano previste nella seconda parte dell’anno, e che invece saranno anticipate a partire da aprile. “So quanto sia critico il secondo trimestre per le nostre strategie di vaccinazione. Questa accelerazione porterà le dosi totali di Pfizer-Biontech nel secondo trimestre a oltre 200 milioni”, ha detto Ursula von der Leyen. “È un’ottima notizia. Offre agli Stati membri spazio di manovra e la possibilità di colmare le lacune nelle consegne“.
La numero uno della Commissione europea ha poi spiegato che “queste dosi saranno prelevate sull’opzione dei 100 milioni di dosi del secondo contratto BioNTech-Pfizer, previsto per il terzo ed il quarto trimestre 2021”. Per quanto riguarda i particolari della nuova fornitura, nella nota Ue è spiegato che “la proposta presentata oggi dalla Commissione deve essere approvata dagli Stati membri nel Comitato direttivo congiunto. Neanche un cenno, invece, sulla questione Atrazeneca, con il portavoce della von der Leyen che tuttavia ha assicurato che “naturalmente” la presidente della Commissione Europea si farebbe iniettare il vaccino prodotto da Astrazeneca qualora le venisse offerto.
Successivamente il portavoce capo della Commissione Eric Mamer, in briefing con la stampa a Bruxelles, ha sottolineato che la Commissione Europea “non è coinvolta nella decisione presa” da alcuni Stati membri di sospendere temporaneamente la somministrazione del vaccino anti-Covid di AstraZeneca, dato che “non abbiamo competenze in questo campo”, che sono “molto chiaramente” in capo agli Stati nazionali. Nella giornata di ieri, tra l’altro, sono stati resi noti i risultati di uno studio secondo cui i composti a Rna messaggero (Moderna e proprio Pfizer-Biontech) hanno “un’ottima efficacia contro le nuove varianti del Covid“. A comunicarlo è stato Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccini dell’Agenzia europea del farmaco, in audizione alla commissione Sanità del Parlamento europeo.