E' attesa a ore l'ufficializzazione della candidatura con un videomessaggio, Letta prende tempo: "Ottimo nome, lo incontrerò presto". Per il M5s "non cambia niente", ma c'è chi prende tempo (Battelli: "Ragioniamo su tutto il pacchetto"). Il leader di Azione: "Ci confronteremo alle elezioni". Mentre Salvini rilancia Bertolaso: "Centrodestra avrà candidato unico"
Sembrava questione di ore per l’ufficializzazione della candidatura a sindaco di Roma di Roberto Gualtieri, ma a frenare è stato lo stesso Nazareno. “Nulla è deciso, del resto il segretario non ha ancora avuto modo di aprire il dossier delle amministrative”, è stato l’intervento di fonti vicine a Enrico Letta. Se non uno stop, almeno il tentativo di prendere tempo di fronte a un passo che è destinato a modificare gli equilibri con gli alleati di governo e non solo. Come anticipato oggi dal Fatto quotidiano in edicola, nelle scorse ore il deputato ed ex ministro Pd ha sciolto la riserva e il suo passo avanti è atteso proprio nelle prossime ore. Il via libera alla corsa per le amministrative era stato dato da Nicola Zingaretti e anche per questo Letta prima vuole un colloquio con l’ex ministro: “Vedrò Gualtieri prestissimo, è un ottimo nome e un grande amico, mi occuperò di Roma immediatamente”, ha detto a margine dell’incontro con la stampa estera. La candidatura di Gualtieri fa tramontare ufficialmente l’ipotesi di dialogo con i 5 stelle: il Movimento ha blindato la sindaca uscente Virginia Raggi e non si è riusciti a trovare un accordo con gli alleati di governo. Altre fonti dem, interpellate dall’agenzia Adnkronos, hanno fatto sapere che l‘ipotesi primarie non è ancora esclusa.
Intanto, di fronte alle indiscrezioni sempre più insistenti, il primo a protestare è stato il leader di Azione ed eurodeputato Carlo Calenda, che fino all’ultimo ha sperato in un accordo con il suo ex partito: “Mi sono candidato a ottobre”, ha dichiarato. “Ho ritenuto di avvertire l’allora segretario Zingaretti per cercare di tenere unito il centrosinistra. Per la stessa ragione abbiamo partecipato a un tavolo di coalizione sparito nel nulla. In questo lungo periodo ho lavorato sul programma. Abbiamo incontrato 500 associazioni di cittadini e analizzato i problemi di Roma quartiere per quartiere. Ora apprendiamo dai giornali, altro che tavoli e dialoghi, dell’imminente candidatura di Gualtieri. Appare evidente la scelta di rompere. Ci confronteremo alle elezioni”.
Per il M5s l’annuncio crea un’ulteriore scossa interna. E se al momento l’idea di scaricare la prima cittadina non viene neanche presa in considerazione, anche tra i 5 stelle c’è chi prende tempo. “Rinunciare a Raggi? Una cosa alla volta”, ha detto il deputato M5s Sergio Battelli. “Non ragioniamo a città ma su tutto il pacchetto cioè su tutte le grandi città che andranno al voto. Non so darvi una risposta esatta”. Una versione però che viene subito smentita dai vertici. La candidatura di Roberto Gualtieri “non cambia nulla, assolutamente. Rispetto la figura di Gualtieri ma il Movimento (che ovviamente farà il passaggio interno del voto) si tiene stretto Virginia Raggi e questo importante lavoro di 5 anni”, ha detto all’Adnkronos il deputato romano del M5s Francesco Silvestri, tesoriere del gruppo 5 stelle alla Camera. Mentre il consigliere M5s Paolo Ferrara ha commentato: “Bene. Il Partito democratico mette in campo Gualtieri; sembra una presa d’atto del valore di Virginia Raggi. E’ una esposizione che dice chiaramente che l’unico sindaco possibile per il futuro di Roma è quello in questo momento in carica. Dunque avanti tutta per non tornare indietro”.
Per le amministrative in Campidoglio i giochi sono ancora tutti aperti. E anche nell’altra metà del campo, il fronte del centrodestra, non mancano divisioni: da un lato Silvio Berlusconi e Matteo Salvini pro Guido Bertolaso, dall’altro Giorgia Meloni, che propende per il manager Andrea Abodi. Una spaccatura che il rinvio delle comunali a ottobre ha solo ‘congelato’ e già oggi si ripropone con forza, con Gualtieri schierato dai dem. Da qui la necessità di trovare una candidatura forte, capace di raccogliere consensi anche al di fuori del perimetro del centrodestra. Bertolaso potrebbe essere la carta giusta, ma stavolta c’è da convincere, raccontano, soprattutto il diretto interessato, stanco di attendere l’ok dei tre leader della coalizione. Raccontano che la posizione dell’ex capo della Protezione civile, ora impegnato a gestire la campagna vaccinale in Lombardia, non sia cambiata rispetto a quanto dichiarato di recente alla trasmissione di Nicola Porro (” Non posso fare il consulente in Lombardia e gareggiare per Roma, dovranno trovarne un altro…”). Berlusconi ancora oggi pensa che l’ex capo della Protezione civile sia il migliore nome spendibile per Roma. A confermarlo è la senatrice Licia Ronzulli, responsabile per Fi dei rapporti con gli alleati: “Guido è stato e resta, secondo noi, il miglior candidato sindaco di Roma che il centrodestra possa esprimere”. Anche Salvini continua a puntare su Bertolaso e spera in un suo ripensamento: “A sinistra c’è una bella abbondanza: Calenda, Gualtieri, Raggi, e altri auto-proposti”, ha detto oggi. “Io conto che il centrodestra avrà una sola candidatura. Io continuo a ritenere che Guido Bertolaso sarebbe la scelta migliore per Roma e i romani”.