Tra gli "avversari stranieri" che tentarono di intromettersi nelle ultime presidenziali anche Cina e Russia. Il rapporto dell'Intelligence, però, specifica che "non c'è alcuna indicazione che attori stranieri abbiano tentato di alterare qualsiasi aspetto tecnico del processo di voto nelle presidenziali"
Un rapporto declassificato diffuso dalla direzione della National Intelligence, che coordina tutte le agenzie degli 007, ha stabilito che nelle elezioni americane del 2020 vi furono tentativi di interferenza da parte di avversari stranieri, in particolare la Russia, i cui sforzi erano volti a “denigrare la candidatura di Joe Biden e il partito democratico, sostenere l’ex presidente Donald Trump, minare la fiducia nel processo elettorale ed esacerbare le divisioni socio-politiche negli Usa”.
Le conclusioni riecheggiano quelle del ministero degli Interni all’indomani del voto, e il rapporto evidenzia inoltre che tra i Paesi che hanno provato ad interferire nelle elezioni anche la Cina e l’Iran. “A differenza del 2016, non abbiamo visto da parte della Russia sforzi persistenti di cyber attacchi per accedere alle infrastrutture elettorali”, si legge nel rapporto. Secondo l’intelligence Usa, inoltre, “non c’è alcuna indicazione che attori stranieri abbiano tentato di alterare qualsiasi aspetto tecnico del processo di voto nelle elezioni del 2020”.