Concita De Gregorio, ospite di Giovanni Floris a DiMartedì su La7, ha riportato quella che ha definito una “tesi complottista che circola” quando al vaccino AstraZeneca, sospeso dopo un lavoro di coordinamento tra Germania, Italia, Francia e Spagna e in seguito agli episodi di trombosi degli ultimi giorni. I contatti tra i Paesi che hanno portato alla sospensione delle somministrazioni sono portati avanti dal ministro della Salute, Speranza ma anche, riferiscono fonti parlamentari della maggioranza, dal premier Draghi. De Gregorio, alla domanda di Floris sui “dubbi” relativi al vaccino anti-covid prodotto dalla società anglo-svedese ha risposto: “Il direttore dell’Aifa Magrini (in collegamento con lo studio, ndr), ha detto ‘Io credo in questo vaccino’. Noi oggi finalmente abbiamo risolto la diatriba millenaria tra fede e scienza, noi dobbiamo avere fede nella scienza… Circola la tesi di un complotto, la metto qui anche se non sono complottista, ne parlavo poco fa prima di entrare. Siccome AstraZeneca è il vaccino low cost, quello che costa meno, che è più facile da esportare nei Paesi poveri e che non possono pagare e quello che ha una multinazionale più debole dietro, rispetto per esempio a Pfizer. E che soprattutto ha l’università, dietro… Ecco, AstraZeneca sarebbe vittima dei poteri forti, Johnson&Johnson e Pfizer, che gli starebbero creando una cattiva reputazione e vorrebbero vincere questa partita e toglierla di scena. Io non ho gli strumenti per dire se sia vero“. Anche a Nicola Magrini il conduttore chiede cosa ne pensi del caso Astrazeneca: “AstraZeneca fa chiaramente bene perché i dati di una riduzione di malattie e infezioni gravi sono chiari. La capacità preventiva è di circa il 60% ma i dati di Inghilterra e Scozia sembrano indicare un’efficacia maggiore”.
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