Ieri il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha annunciato la fine del blocco dal prossimo primo luglio per le aziende che possono usufruire di ammortizzatori sociali ordinari. In sostanza le industrie e le imprese di costruzioni. Per il terziario il blocco continuerebbe fino ad ottobre quando dovrebbe essere varata una riforma complessiva degli ammortizzatori
“Uno sforzo in più” che consenta di superare l’estate. E’ ciò che il leader della Cigl Maurizio Landini chiede al ministro del Lavoro Andra Orlando. Il tema è il blocco dei licenziamenti che, ha annunciato ieri il ministro, il governo vuole prorogare per tutti fino a giugno ma poi, fino all’autunno, solo per i quei lavoratori che non dispongono di ammortizzatori sociali ordinari come la cassa integrazione. In teoria quindi dal prossimo primo luglio il blocco potrebbe cessare per una buona fetta delle aziende in crisi, soprattutto nell’industria e nell’edilizia.
Da qui la preoccupazione dei Landini che intervenendo a Sky Tg24 spiega “Abbiamo chiesto uno sforzo in più per affrontare l’estate e consentire a molti settori duramente coinvolti dal Covid di avere una copertura fino alla fine dell’anno per agganciare poi la riforma degli ammortizzatori di cui stiamo discutendo”. L’idea del governo è al momento quella di una graduale rimozione del blocco di pari passo con l’entrata in vigore della riforma degli ammortizzatori sociale prevista per ottobre. “Entro marzo-aprile dovrebbe essere varato il documento politiche sugli ammortizzatori sociali” ha spiegato ieri Orlando.
Sinora il blocco dei licenziamenti, che non grava sui conti delle imprese perché i lavoratori “fermi” vengono coperti da cig, ha limitato l’impatto della crisi sull’occupazione. Tuttavia ha penalizzato molto i contratti a termine che una volta arrivati a scadenza non vengono rinnovati allo scopo di ridimensionare gli organici.