Boris Johnson ha rivelato nel Question Time del mercoledì alla Camera dei Comuni d’aver ricevuto la convocazione per vaccinarsi contro il Covid, rientrando nella fascia di età degli ultracinquantenni inserita ora nella nuova fase della campagna vaccinale britannica e di essere pronto. “Riceverò la prima dose del vaccino molto presto”, ha detto il primo ministro Tory, imbeccato dalla domanda di un deputato sulla necessità di rassicurare i britannici. E “sarà certamente AstraZeneca“, ha tenuto a precisare come a rispondere alla sospensione cautelare di questo siero decisa temporaneamente da alcuni Paesi Ue, ma non condivisa da Londra.
Johnson ha quindi rivendicato ancora una volta il risultato raggiunto dal Regno Unito sul fronte delle vaccinazioni, con un numero di somministrazioni fissato finora largamente a livelli record in Europa. Ma si è detto anche “dispiaciuto” per il picco di vittime fatto registrare nel Paese dall’inizio della pandemia, a margine del primo anniversario dall’esplosione dell’emergenza sanitaria.
Incalzato al riguardo dal deputato laburista Richard Burgon, che lo ha sfidato a chiedere scusa, il premier conservatore non si è sottratto: affermando di essere “profondamente, profondamente dispiaciuto” per il bilancio di morti per Covid sull’isola, non senza ribadire che il governo assume doverosamente “tutte le responsabilità” del caso. Johnson ha poi confermato la disponibilità a dar vita a un’inchiesta indipendente su quanto è successo e sui possibili errori in modo da poter trarre le lezioni necessarie: inchiesta che andrà tuttavia condotta “a tempo debito”, a bocce ferme e quando l’emergenza sarà superata.
(ANSA) – LONDRA, 17 MAR – In un breve passaggio dedicato alla questione Covid – nell’ambito di un Question Time incentrato principalmente sul tema della sicurezza delle donne dopo l’uccisione a Londra della 33enne Sarah Everard – Johnson ha quindi rivendicato ancora una volta il risultato raggiunto dal Regno Unito sul fronte delle vaccinazioni, con un numero di somministrazioni fissato finora largamente a livelli record in Europa. Ma si è detto anche “dispiaciuto” per il picco di vittime fatto registrare nel Paese dall’inizio della pandemia, a margine del primo anniversario dall’esplosione dell’emergenza sanitaria.
Incalzato al riguardo dal deputato laburista Richard Burgon, che lo ha sfidato a chiedere scusa, il premier conservatore non si è sottratto: affermando di essere “profondamente, profondamente dispiaciuto” per il bilancio di morti per Covid sull’isola, non senza ribadire che il governo assume doverosamente “tutte le responsabilità” del caso. Johnson ha poi confermato la disponibilità a dar vita a un’inchiesta indipendente su quanto è successo e sui possibili errori in modo da poter trarre le lezioni necessarie: inchiesta che andrà tuttavia condotta “a tempo debito”, a bocce ferme e quando l’emergenza sarà superata.