Alberto Giovanni Gerli rinuncia all’incarico nel Comitato tecnico scientifico. Dopo le polemiche seguite alla sua scelta nel board di 12 esperti che consigliano al governo le strategie di contrasto alla pandemia, l’imprenditore padovano, 40 anni, ha fatto un passo indietro. La scelta dell’ingegnere, ex consigliere delegato di Confindustria Giovani di Padova, nel nuovo Cts, chiesto dalla Lega, nelle 48 ore successive aveva portato a galla tutte le ‘falle’ del suo sistema predittivo. E in molti si sono chiesti se non esistessero figure più autorevoli nel “mondo statistico, matematico-previsionale” da inserire nel Comitato, che si riunirà per la prima volta venerdì.
“A seguito delle inattese e sorprendenti polemiche esplose all’indomani della mia nomina a componente del Comitato Tecnico Scientifico, ho ritenuto opportuno rinunciare all’incarico così da evitare al Cts e alle Istituzioni in generale ulteriori, inutili ostacoli e distrazioni rispetto alle importanti e difficili decisioni che sono chiamati a prendere in un momento tanto delicato per il Paese”, ha spiegato Gerli annunciando la rinuncia. “Ringrazio la Presidenza del Consiglio per la nomina, di cui mi ritengo onorato”, aggiunge l’imprenditore dicendosi “convinto della bontà dei dati che ho contribuito a sviluppare e del fatto che possano costituire un utile elemento di analisi nella gestione della pandemia”. E annuncia che continuerà “con ancora più energia a lavorare e ad aggiornare i modelli, con l’aiuto degli scienziati con cui ho collaborato sin dai primissimi giorni della pandemia in Italia”.
Gerli, amante del bridge e che si definisce “Big Data Scientist” su Linkedin, dall’inizio dell’emergenza Covid ha approntato un modello predittivo che si è dimostrato impreciso in molte circostanze e pubblicato alcuni studi con il professor Stefano Centanni, pneumologo della Statale, l’epidemiologo Giovanni Sotgiu e la professoressa Manuela Miozzo. A quanto risulta a Ilfattoquotidiano.it – che aveva chiesto spiegazioni sulla sua nomina alla Presidenza del Consiglio senza ottenere un chiarimento – ad apprezzare l’indice ideato da Gerli sarebbe stato in primis Centanni.
Lo scorso 1 febbraio Gerli disse al Messaggero Veneto che la regione entro la fine del mese “quasi certamente entrerà nella zona bianca”. Non solo il Veneto non è mai diventato “bianco”, ma dal giallo del 28 febbraio è presto precipitato prima in arancione (8 marzo) e poi in zona rossa dallo scorso lunedì. Aveva anche previsto 350 casi in Lombardia “salvo varianti” a marzo, mentre ora la regione ne conta oltre 4000 al giorno. L’imprenditore, molto attivo sui social e sul suo canale Youtube Data&Tonic, all’inizio dell’emergenza aveva scritto attraverso Twitter a Chiara Ferragni e Fedez chiedendo di “aiutarlo a far conoscere la sua scoperta” e il 4 aprile al governatore dello Stato di New York, prevedendo 130mila contagi al 30 giugno. Saranno oltre il triplo. Tra i filmati caricati su Data&Tonic, anche uno in cui spiegava “i numeri per avere successo in amore”.
Il suo “metodo Gerli”, come raccontato, ha fallito in numerose occasioni ed è criticato da buona parte del mondo scientifico. Va detto che però da un anno a questa parte a Gerli qualcuno ha dato ascolto. Il primo a introdurlo in un gruppo di studio, affidandosi alle sue proiezioni, secondo quanto ricostruito dal Fatto.it, è stato Centanni, pneumologo dell’Università Statale di Milano e primario dell’ospedale San Paolo. Recentemente indagato in un’inchiesta per corruzione nei concorsi universitari, Centanni è considerato un luminare nel suo campo. È lui ad averlo ‘cooptato’ nei primi mesi della pandemia e a loro firma, insieme a Miozzo e Sotgiu, risultano pubblicati 3 studi sull’evoluzione del Covid in alcune riviste scientifiche.
Prima, c’era stato il consiglio che ha dato il là alla sua notorietà fino all’arruolamento ‘misterioso’ nel board che consiglia il governo per la gestione della pandemia. Lo aveva raccontato il Corriere della Sera lo scorso 28 gennaio: la sorella, che il quotidiano di via Solferino definisce “genetista medica alla Statale”, è “in un gruppo di studio sul Covid-19”. È lei a suggerirgli di “iniziare a studiare i numeri”, vista la sua inclinazione un po’ nerd, come lo definisce chi lo conosce. Una ricostruzione mai smentita dal nuovo membro del Cts. Contattato da Ilfattoquotidiano.it, l’ateneo milanese spiega però che “ad oggi non abbiamo il cognome Gerli né nell’organico né tra i collaboratori né tra contratti della Statale”. Le opzioni sono tre: o la sorella di Gerli ha un cognome diverso o il suo contratto è recentemente scaduto o non è mai stata una genetista medica alla Statale. Il Fatto.it avrebbe voluto chiarire con il neo-membro del Comitato tecnico scientifico questi aspetti, ma l’ingegnere, nelle ore precedenti al passo indietro, ha spiegato di essere impegnato.
Nessun chiarimento anche dalla Presidenza del Consiglio da dove, per esclusione a quanto è dato sapere, era arrivata l’indicazione. A suggerire formalmente i nomi dei 12 componenti, al di là degli esperti di ‘diritto’, sono infatti stati Palazzo Chigi, la Protezione Civile, il ministero della Salute e le Regioni. Queste ultime hanno indicato il professor Sergio Abrignani, la Protezione Civile e il ministero della Salute hanno fatto sapere al Fatto.it di non averlo suggerito. Zero risposte, invece, dalla struttura del presidente Mario Draghi, nonostante già nella serata di mercoledì avesse tranquillizzato circa un chiarimento dopo un approfondimento con gli uffici. Da quel momento, solo silenzio mentre nel frattempo i Verdi avevano chiesto la revoca della nomina di Gerli. Alla fine è arrivato il suo passo indietro.
Politica
Alberto Gerli rinuncia all’incarico nel Cts. Tutto quello che non torna del suo modello: dal Veneto ‘bianco’ ai contagi in Lombardia
La scelta dell’ingegnere, ex consigliere delegato di Confindustria Giovani di Padova, nel nuovo Cts, chiesto dalla Lega, nelle 48 ore successive aveva portato a galla tutte le 'falle' del suo sistema predittivo. E in molti si sono chiesti se non esistessero figure più autorevoli nel "mondo statistico, matematico-previsionale" da inserire nel Comitato, che si riunirà per la prima volta venerdì. "Inattese e sorprendenti polemiche, faccio un passo indietro. I miei dati sono ok"
Alberto Giovanni Gerli rinuncia all’incarico nel Comitato tecnico scientifico. Dopo le polemiche seguite alla sua scelta nel board di 12 esperti che consigliano al governo le strategie di contrasto alla pandemia, l’imprenditore padovano, 40 anni, ha fatto un passo indietro. La scelta dell’ingegnere, ex consigliere delegato di Confindustria Giovani di Padova, nel nuovo Cts, chiesto dalla Lega, nelle 48 ore successive aveva portato a galla tutte le ‘falle’ del suo sistema predittivo. E in molti si sono chiesti se non esistessero figure più autorevoli nel “mondo statistico, matematico-previsionale” da inserire nel Comitato, che si riunirà per la prima volta venerdì.
“A seguito delle inattese e sorprendenti polemiche esplose all’indomani della mia nomina a componente del Comitato Tecnico Scientifico, ho ritenuto opportuno rinunciare all’incarico così da evitare al Cts e alle Istituzioni in generale ulteriori, inutili ostacoli e distrazioni rispetto alle importanti e difficili decisioni che sono chiamati a prendere in un momento tanto delicato per il Paese”, ha spiegato Gerli annunciando la rinuncia. “Ringrazio la Presidenza del Consiglio per la nomina, di cui mi ritengo onorato”, aggiunge l’imprenditore dicendosi “convinto della bontà dei dati che ho contribuito a sviluppare e del fatto che possano costituire un utile elemento di analisi nella gestione della pandemia”. E annuncia che continuerà “con ancora più energia a lavorare e ad aggiornare i modelli, con l’aiuto degli scienziati con cui ho collaborato sin dai primissimi giorni della pandemia in Italia”.
Gerli, amante del bridge e che si definisce “Big Data Scientist” su Linkedin, dall’inizio dell’emergenza Covid ha approntato un modello predittivo che si è dimostrato impreciso in molte circostanze e pubblicato alcuni studi con il professor Stefano Centanni, pneumologo della Statale, l’epidemiologo Giovanni Sotgiu e la professoressa Manuela Miozzo. A quanto risulta a Ilfattoquotidiano.it – che aveva chiesto spiegazioni sulla sua nomina alla Presidenza del Consiglio senza ottenere un chiarimento – ad apprezzare l’indice ideato da Gerli sarebbe stato in primis Centanni.
Lo scorso 1 febbraio Gerli disse al Messaggero Veneto che la regione entro la fine del mese “quasi certamente entrerà nella zona bianca”. Non solo il Veneto non è mai diventato “bianco”, ma dal giallo del 28 febbraio è presto precipitato prima in arancione (8 marzo) e poi in zona rossa dallo scorso lunedì. Aveva anche previsto 350 casi in Lombardia “salvo varianti” a marzo, mentre ora la regione ne conta oltre 4000 al giorno. L’imprenditore, molto attivo sui social e sul suo canale Youtube Data&Tonic, all’inizio dell’emergenza aveva scritto attraverso Twitter a Chiara Ferragni e Fedez chiedendo di “aiutarlo a far conoscere la sua scoperta” e il 4 aprile al governatore dello Stato di New York, prevedendo 130mila contagi al 30 giugno. Saranno oltre il triplo. Tra i filmati caricati su Data&Tonic, anche uno in cui spiegava “i numeri per avere successo in amore”.
Il suo “metodo Gerli”, come raccontato, ha fallito in numerose occasioni ed è criticato da buona parte del mondo scientifico. Va detto che però da un anno a questa parte a Gerli qualcuno ha dato ascolto. Il primo a introdurlo in un gruppo di studio, affidandosi alle sue proiezioni, secondo quanto ricostruito dal Fatto.it, è stato Centanni, pneumologo dell’Università Statale di Milano e primario dell’ospedale San Paolo. Recentemente indagato in un’inchiesta per corruzione nei concorsi universitari, Centanni è considerato un luminare nel suo campo. È lui ad averlo ‘cooptato’ nei primi mesi della pandemia e a loro firma, insieme a Miozzo e Sotgiu, risultano pubblicati 3 studi sull’evoluzione del Covid in alcune riviste scientifiche.
Prima, c’era stato il consiglio che ha dato il là alla sua notorietà fino all’arruolamento ‘misterioso’ nel board che consiglia il governo per la gestione della pandemia. Lo aveva raccontato il Corriere della Sera lo scorso 28 gennaio: la sorella, che il quotidiano di via Solferino definisce “genetista medica alla Statale”, è “in un gruppo di studio sul Covid-19”. È lei a suggerirgli di “iniziare a studiare i numeri”, vista la sua inclinazione un po’ nerd, come lo definisce chi lo conosce. Una ricostruzione mai smentita dal nuovo membro del Cts. Contattato da Ilfattoquotidiano.it, l’ateneo milanese spiega però che “ad oggi non abbiamo il cognome Gerli né nell’organico né tra i collaboratori né tra contratti della Statale”. Le opzioni sono tre: o la sorella di Gerli ha un cognome diverso o il suo contratto è recentemente scaduto o non è mai stata una genetista medica alla Statale. Il Fatto.it avrebbe voluto chiarire con il neo-membro del Comitato tecnico scientifico questi aspetti, ma l’ingegnere, nelle ore precedenti al passo indietro, ha spiegato di essere impegnato.
Nessun chiarimento anche dalla Presidenza del Consiglio da dove, per esclusione a quanto è dato sapere, era arrivata l’indicazione. A suggerire formalmente i nomi dei 12 componenti, al di là degli esperti di ‘diritto’, sono infatti stati Palazzo Chigi, la Protezione Civile, il ministero della Salute e le Regioni. Queste ultime hanno indicato il professor Sergio Abrignani, la Protezione Civile e il ministero della Salute hanno fatto sapere al Fatto.it di non averlo suggerito. Zero risposte, invece, dalla struttura del presidente Mario Draghi, nonostante già nella serata di mercoledì avesse tranquillizzato circa un chiarimento dopo un approfondimento con gli uffici. Da quel momento, solo silenzio mentre nel frattempo i Verdi avevano chiesto la revoca della nomina di Gerli. Alla fine è arrivato il suo passo indietro.
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Cartelle esattoriali, Di Nicola: “Condono? Messaggio devastante. M5s non ceda, ottenuti milioni di voti grazie a lotta all’evasione”
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.