Negli ultimi anni, Google ha lavorato per ridurre le dimensioni delle app Android ottimizzando il codice e le risorse da scaricare sui dispositivi. L’ultima iniziativa su questo fronte prende il nome di “app install optimization”. Il funzionamento è semplice, almeno sulla carta: quando si attiverà l’ottimizzazione dell’installazione delle app, Google potrà capire quali parti di un’app vengono impiegate al primo avvio dopo l’installazione. Quando un numero sufficiente di persone lo avrà fatto, Google potrà ottimizzare l’app per installarla, aprirla ed eseguirla più velocemente per tutti.
È importante anche chiarire che comunque tale funzione non raccoglierà nome, indirizzo email o qualsiasi altra informazione personale, né raccoglierà dati su tutto ciò che non riguarda l’app stessa, ad esempio presenza di altre app, sui contenuti caricati o scaricati nell’app, come ad esempio le immagini in un feed social etc.
I dati saranno invece aggregati in forma anonima per “identificare tendenze e comprendere quali parti dell’app siano più importanti per tutti”. Google cita tre vantaggi per l’ottimizzazione dell’installazione di app, ma non specifica cosa stia effettivamente facendo il Play Store per i successivi download di applicazioni da parte di nuovi utenti a seguito di questa aggregazione di dati.
Accelerare l’installazione delle app da Google Play ridurrà il tempo necessario per aprire ed eseguire le app stesse, riducendo anche il carico su processore, batteria e spazio di archiviazione del dispositivo. In ogni caso chi non dovesse gradire la funzione potrà sempre disattivarla dalle impostazioni del Play Store, “traendo comunque vantaggio dai dati raccolti da altre persone”. L’ottimizzazione dell’installazione delle app non è ancora disponibile nel Play Store, ma i riferimenti ad essa sono inclusi nell’ultima versione (24.5.13), per cui è facile presupporre che l’implementazione non sia lontana.